29, Marzo, 2024

M5S: Cardelli e Mini lasciano il movimento e l’incarico in consiglio. “Sono venuti meno i principi fondanti”

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Il Movimento 5 Stelle perde altri pezzi. Si dimettono dall’incarico e dal movimento i consiglieri di Bucine Alessio Cardelli e Alessio Mini. Prenderanno il loro posto in consiglio Luca Zampi e Luca Caminita

Prima è arrivata la nota degli attivisti che annunciavano di rimanere nel Movimento 5 Stelle: il documento non riportava la firma dei due consiglieri di Bucine. Alessio Cardelli e Alessio Mini hanno infatti ufficializzato nelle ultime ore non solo l'allontamento da M5S ma anche le dimissioni dall'incarico politico. Al loro posto subentreranno Luca Zampi e Luca Caminita

Dopo l'espulsione di Massimo Artini continuano ad arrivare in Valdarno prese di posizioni e scissioni. In una lunga lettera Cardelli spiega i motivi che lo hanno indotto ad allontarsi dal movimento e a abdicare in consiglio.

"È diventato chiaro che i principi fondanti alla base della mia scelta di attivarmi nel movimento siano venuti meno – scrive Cardelli – In particolare la gestione autoritaria e apicale dello stesso è in palese contrasto con il principio dell'uno vale uno e della democrazia dal basso.

"La mia decisione parte da una riflessione e da una sensazione di disagio che da tempo stava maturando per le tante domande che non hanno mai ricevuto risposta, la prima delle quali è il perché un movimento che fa della trasparenza il suo cavallo di battaglia, non abbia mai divulgato la composizione del suo staff, chiarito quale sia il suo ruolo nel MoVimento e spiegato perché è praticamente impossibile interfacciarsi con esso, nonostante le numerose comunicazioni inviategli dagli attivisti e dai portavoce. Questo atteggiamento non ha fatto altro che rendermi consapevole di dover essere autonomo e in questa totale autonomia ho fatto la mia scelta".

"Tutte le speranze di poter agire per modificare lo stato delle cose sono andate perse con l’incontro avvenuto a Bibbona giovedì 27 novembre, quando il Capo politico del MoVimento ha negato qualsiasi forma di dialogo sui temi e problemi riportategli dalle delegazioni degli attivisti e dei parlamentari. Alle preoccupazioni per la deriva presa dal movimento, è stato risposto che, nonostante i problemi degli ultimi tempi, i click sulle pagine di sua proprietà si attestavano su numeri consistenti e costanti. Questo dimostra che la sua visione politica della salute del movimento si basa esclusivamente sul numero dei contatti, indipendentemente dai contenuti politici".

"Tale gestione verticistica del Movimento si è poi manifestata in modo per me inaccettabile negli ultimi giorni con la modalità delle espulsioni dei parlamentari, avvenute con motivazioni dubbie e contravvenendo alle regole del gruppo parlamentare stesso. Infatti l’ulteriore diktat di Beppe Grillo lede l’autonomia del gruppo parlamentare che doveva procedere come da regolamento (che lo stesso si era dato), nel quale è previsto che prima di procedere con la votazione in rete si debba fare un discussione, un contraddittorio ed un approfondimento, con conseguente espressione di voto dei portavoce, in assemblea congiunte camera e senato, nel merito dei fatti. Il successivo annuncio del nuovo “direttorio” è stata l’ennesima conferma della svolta autoritaria impressa al MoVimento. Tali decisioni sono cadute dall’alto, senza coinvolgere né i parlamentari né gli attivisti. Con questo passo il MoVimento assume i peggiori connotati di quella forma partitica che noi combattevamo e rifiutavamo".

Alessio Cardelli annuncia dunque la sua uscita dal Movimento dichiarando " il mio totale dissenso verso la deriva autoritaria e antidemocratica presa dal movimento, affermando che il M5S infatti non persegue più i principi fondanti per i quali mi sono attivato e che mi ha portato a entrare con entusiasmo in tale forza politica".

Poi l'appello ai cittadini, ai portavoce, agli attivisti, ai parlamentari, a tutti i gruppi della società civile che "si rispecchiano nei principi della democrazia partecipata, affinché tutti si impegnino alla costituzione di un nuovo soggetto politico che, recuperando l’eredità degli ideali e dei principi fondanti del MoVimento 5 Stelle, dia luogo ad un reale cambiamento per il nostro paese".

Stessi principi quelli che animano la nota dell'altro consigliere, Alessio Mini:

"Avere delle perplessità e non identificarsi più pienamente in un simbolo politico è umano e ciò non significa per forza non crede più a determinati ideali che questo rappresenta. Sono completamente d’accordo con quanto scritto dagli Attivisti del Movimento 5 stelle di Bucine sul concetto di “coerenza” e per questo che comunico le mie dimissioni dalla carica di consigliere facendo spazio a coloro che continuano pienamente ad identificarsi nelle scelte e nelle persone che il Movimento fondato da Grillo rappresenta".

"Questo chiaramente dimostra la mia volontà di non creare nessun altra entità politica a Bucine e dunque i voti dei cittadini che hanno scelto 5 stelle nel Comune non verranno spostati in nessun altro gruppo politico. Questo aspetto rappresenta la coerenza dei miei ideali morali e il rispetto verso tutta la cittadinanza che ha creduto e crede nel progetto. Sono in disaccorto su alcune scelte e decisioni prese dal Movimento a livello nazionale, ma questo sarebbe estremamente riduttivo e scorretto se interpretato come esclusivamente collegabile ad una specifica vicenda o ad un personaggio ben preciso".

"La mia scelta non è scaturita in base all’appartenenza a diverse fazioni, ma da divergenze su scelte e strategie che il Movimento attua a livello nazionale. In questi giorni sono nati scontri e polemiche, molto spesso fratricide, dalle quali voglio rimane completamente al di fuori poiché in alcuni casi, a mio avviso, sterili e sicuramente non utili alla cittadinanza".

L'unico gruppo che ancora non ha fatto sapere la propria linea è il movimento di Castelfranco Piandiscò.

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