28, Marzo, 2024

Lupi, continua la mobilitazione di Coldiretti Toscana a sostegno degli allevatori. “Serve prevenzione”

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Secondo gli studi dell’Università di Firenze, sarebbero circa 600 gli esemplari nei boschi della Toscana. Tra le aree più colpite dagli attacchi dei lupi agli allevamenti, figurano la Maremma ed il senese, ma anche in Valdarno si sono registrati episodi

Circa seicento esemplari in Toscana, e un lungo elenco di episodi in cui il lupo attacca le greggi. Coldiretti porta avanti la sua battaglia a fianco degli allevatori, e pubblica i numeri del censimento sulle popolazioni di lupo presenti. Secondo i più recenti studi condotti dall'università di Firenze, nei boschi di tutta la regione vive una popolazione di lupi formata da 108 gruppi riproduttivi (in crescita, visto che erano 72-73 nel 2013): complessivamente si stima che la popolazione di lupi ammonti a circa 600 animali. I gruppi si stanno rafforzando anche a causa di incroci con cani randagi.

Gli attacchi agli animali da allevamento sono in crescita in maniera proporzionale. Le aree più colpite risultano la Maremma ed il senese, ma anche nel 2016 ci sono stati episodi denunciati in Valdarno, in particolare in allevamenti alle pendici del Pratomagno, nel comune di Terranuova. Cambia anche la tipologia delle vittime: prevalentemente pecore ma anche animali più grossi come esemplari bovini allevati all'aperto, soprattutto giovani vitelli.

"Gli allevatori denunciano, oltre alla ingente perdita di capi – spiega Coldiretti – anche danni indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito agli attacchi, con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato". Da qui lo sfogo di Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana “Se le cose non cambiano per i nostri allevatori viene meno il diritto di fare impresa”. 

La Regione è intervenuta, specie con i risarcimenti agli allevatori, ma per Coldiretti ancora non basta. "Le azioni sin qui intraprese non sono ancora sufficienti e molto lavoro ancora è da fare per garantire alla zootecnia toscana di avere un futuro non solo fatto di risarcimenti, ma anche di azioni preventive concrete. La politica degli indennizzi costituisce solo un palliativo ed è quanto mai insufficiente e mai tempestiva. Possiamo dire inoltre che è rimasto inattuato nelle sue parti sostanziali l’accordo del luglio 2014 che prevedeva azioni di conservazione del “Canis lupis” con interventi di prevenzione e riduzione delle predazioni". 

Ecco dunque le richieste di Coldiretti. "Abbiamo inviato alla Regione Toscana un documento con alcune precise richieste – spiega Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – come l’approvazione e l’immediato avvio del piano di conservazione e gestione del lupo in seno alla Conferenza Stato Regioni; l’immediata realizzazione di piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi; la messa a disposizione di risorse finanziarie complementari per interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico. Per i risarcimenti, è necessario superare il limite massimo di erogazioni per ciascuna azienda di 15mila euro in tre anni. Infine, servono misure di sostegno agli investimenti delle imprese zootecniche costrette a modificare l’organizzazione del proprio ciclo produttivo per limitare il rischio di attacchi al bestiame". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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