24, Aprile, 2024

La storia di Elisa tra Finlandia e Irlanda per seguire la passione per l’animazione

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Ha 26 anni, è partita da Montevarchi la scorsa estate con il diploma alla Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Prima sei mesi a Helsinki, poi l’importante occasione di lavoro a Dublino: il suo racconto delle esperienze in due Paesi diversi e le sue aspirazioni nel mondo del comics

Seguendo la passione per i comics e il disegno, Elisa Bindi è arrivata a Dublino due mesi fa. Nata e cresciuta a Montevarchi, è partita con il desiderio di seguire la sua grande passione: l’animazione. “Ho 26 anni, ho frequentato il liceo linguistico e poi mi sono diplomata presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, l’Accademia delle arti figurative e digitali”, ci racconta direttamente dall’Irlanda.

“Ho sempre amato viaggiare e sapevo che far carriera in questo campo mi avrebbe portato a lavorare all’estero” – spiega Elisa – “L’Italia non investe su progetti artistici come i cartoni animati, perciò se vuoi fare carriera, lavorare in un vero studio e guadagnare per vivere della tua passione, devi mettere in conto di fare la valigia e andare all’estero almeno per un periodo.  Da quando ho iniziato gli studi a Firenze ho iniziato a fantasticare sulle possibili mete da raggiungere dopo l’Accademia e l’anno seguente al diploma, durante il quale ho lavorato per alcuni studi di animazione italiani come freelance da casa, ho iniziato a prendere in considerazione l’idea di partire.  Dopo un viaggio in Scandinavia mi sono innamorata della Finlandia, così ho deciso che la mia prima avventura all’estero sarebbe stata ad Helsinki”.

Dublino, infatti, per Elisa rappresenta la seconda esperienza di vita fuori dall’Italia: la prima è stata nella capitale finlandese, dove è volata la scorsa estate. “C’è da dire che sono partita per Helsinki senza la certezza di un lavoro, avevo una lista di studi di animazione ai quali avrei fatto domanda una volta arrivata. Nel frattempo avrei continuato a lavorare da casa per gli studi italiani. Sono stata sei mesi in Finlandia e me la sono cavata integrando i miei lavori da freelance al lavoro da babysitter. Da amante delle lingue, poi, ho studiato il Finlandese per due mesi e mi sono iscritta al corso per stranieri all’università di Helsinki per i primi due mesi del mio soggiorno”.

Dopo pochi mesi è arrivata una buona offerta di lavoro da un grande studio di animazione di Dublino “e a malincuore ho dovuto lasciare la Finlandia per l’Irlanda. Attualmente sto vivendo l’esperienza opposta alla precedente: ho il lavoro che ho sempre voluto, che rispecchia quasi completamente il sogno che avevo fin da piccola, ma non ho scelto la città il cui avrei voluto vivere”. Helsinki e Dublino sono due città completamente differenti, pur essendo due capitali del Nord Europa, ma con percorsi burocratici per l’immigrazione molto semplici rispetto a quello italiano.

 

 

“Helsinki è una piccola città intervallata da una natura pazzesca fatta di boschi e rocce, zone di mare e isole bellissime in ogni stagione. È tranquilla, rilassata, pulita, sicura. Le persone sono molto riservate e chiuse, ma tutto funziona alla perfezione, dai mezzi pubblici alla burocrazia. Le giornate sono spesso soleggiate e la neve la ricopre quasi costantemente da novembre a marzo. Ogni specchio d’acqua diventa una pista di pattinaggio e i bambini vanno a scuola con lo slittino quando c’è molta neve. Credo che questa città sia un piccolo gioiello. Bellissima da visitare e da vivere”.

“Anche Dublino è piccola, ma caotica. Abbastanza sporca e in alcune zone la sera può essere pericolosa. Le persone sono generalmente molto aperte e simpatiche e lo studio di animazione dove sto lavorando mi ha accolto benissimo: sono tutti disponibili e l’ambiente è assolutamente informale. Ogni scusa è buona per andare a prendere una pinta di Guinness dopo lavoro” – prosegue Elisa – “In entrambe le città ho trovato una fantastica accoglienza. Inoltre, in Finlandia, una volta immigrato possiedi gli stessi diritti di un cittadino Finlandese. Hai accesso ad agevolazioni, sconti, persino corsi di lingua gratis o remunerati dallo Stato. La rete di mezzi pubblici è molto comoda. La vita, specialmente a Dublino è molto cara rispetto all’Italia, ma gli stipendi sono assolutamente adeguati.

 

 

Arrivare in un nuovo Paese, da sola, è molto difficile, soprattutto nei primi giorni: “Devi imparare a conoscere la città, come funzionano i mezzi, cercare casa, sbrigare le questioni burocratiche, parlare una lingua che non è la tua, integrarti con una cultura completamente diversa. In un certo senso i miei primi giorni sono stati un trauma. In alcuni momenti ti chiedi ‘ma chi me l’ha fatto fare?’ e vorresti mollare. Il primo periodo Facebook può aiutare molto, è possibile unirsi a gruppi di italiani all’estero, scambiarsi informazioni utili o fare amicizia senza sentirsi troppo lontani da casa. Poi ho iniziato a conoscere persone fantastiche e ad amare veramente la città e persino il cibo e il clima”.

Per i giovani come lei, il consiglio di Elisa è quello di provare un’esperienza all’estero, sia per studio che per un percorso professionale “per imparare una lingua, conoscere persone, aprire gli occhi su una cultura completamente differente a cui non si è abituati, crescere come persona e arricchire il proprio bagaglio di esperienza”. Quanto manca l’Italia? “Ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia e con i miei amici. Io non sono mai scappata, sono partita per inseguire la mia passione e sono sempre stata appoggiata da tutti quanti. Amo tornare a casa e ci sono dei momenti di forte nostalgia, ma rifarei le stesse scelte un milione di volte”.

“L’esperienza qua a Dublino probabilmente durerà minimo un anno. Non ho ancora un’idea precisa di dove sarò nei prossimi anni, ma sicuramente non voglio restare qua per sempre. Mi piacerebbe girare ancora qualche altra città e poi tornare ad Helsinki. Magari un giorno sarebbe bello ritornare anche in Italia, lavoro permettendo”.

 

 

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