25, Aprile, 2024

La Polizia sgomina banda di ladri d’appartamento: traditi da uno scontrino dimenticato in una casa di Montevarchi

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Le indagini partite dopo un furto avvenuto lo scorso agosto in un appartamento di Montevarchi: dallo scontrino di un attrezzo usato per lo scasso gli agenti del Commissariato montevarchino sono risaliti ad una vera e propria banda specializzata

Banda di ladri di appartamento sgominata dalla Polizia di Montevarchi a seguito di una complessa attività di indagini, partita da uno scontrino e risalita ai ladri attraverso immagini di videosorveglianza, confronto fra banche dati, controlli e verifiche che hanno portato alla fine ad identificare quattro uomini, tutti georgiani intorno ai trent'anni, dei quali due sono finiti in carcere. 

L'intera operazione parte a seguito di un furto in appartamento avvenuto lo scorso 23 agosto a Montevarchi: dentro la casa, i poliziotti trovano alcune bottiglie di vino stappate, vuote, bevute dai ladri e piene delle loro impronte; e un attrezzo usato per aprire la cassaforte, una smerigliatrice, con accanto lo scontrino dell'acquisto avvenuto quella mattina stessa presso l'OBI di Empoli. 

Scattano da qui le indagini: i poliziotti acquisiscono le immagini della videosorveglianza del punto vendita, individuano gli uomini che comprano l'arnese, e li seguono finché salgono in auto. Dalla targa, si risale così al proprietario, un cittadino georgiano residente ad Alessandria, che risulta intestatario di ben 57 mezzi: un prestanome, insomma. Ma le indagini proseguono e si scopre così che quella stessa auto era stata fermata sempre il 23 agosto per un normale controllo, in Valdarno, con a bordo altri due cittadini georgiani, entrambi trentenni: uno di loro, più tardi, su un'altra auto era stato intercettato a Santa Croce sull'Arno. 

Insomma, oltre al furto, avevano chiaramente pianificato anche la fuga. Ma il cerchio si stringe piano piano intorno alla banda; dalle impronte lasciate sulle bottiglie si risale all'identità di uno di loro, tra l'altro pregiudicato per reati simili; mentre le immagini della videosorveglianza dell'OBI danno ulteriori conferme sulle loro identità, in base ai raffronti. Gli inquirenti ricompongono un complicato puzzle in cui vengono fuori identità fasulle, prestanome, altre indagini già aperte in altre zone della Toscana a carico di questi soggetti, con base operativa a Santa Croce sull'Arno. 

Dopo nove mesi di indagini condotte dal Commissariato di Montevarchi, guidato da Mauro Mancini Proietti, e portate avanti anche con la Squadra Mobile di Arezzo, e forze dell'ordine di altre zone della Toscana, l'Autorità giudiziaria autorizza tra gennaio e febbraio di quest'anno le perquisizioni e gli arresti: due di loro finiscono in manette subito, a Pisa, un terzo è denunciato. E le indagini vanno avanti per capire se possano essere responsabili di altri furti. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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