18, Aprile, 2024

La maratona di New York, un sogno tramontato da 20 anni per l’ex maratoneta Carlo Fuselli

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Spegnere le 100 candeline sul ponte di Verrazzano, alla partenza della maratona, sarebbe una bella favola. Sul web e sulla carta stampata si è diffusa la voce della volontà di Fuselli di partecipare, ma non c’è niente di vero

Prima è apparsa sul web poi addirittura su un quotidiano che ha dedicato quasi metà pagina alla possibile impresa, ma Carlo Fuselli non parteciperà a nessuna maratona. Non ha fatto nessuna domanda, essendo decisamente fuori allenamento. Sono almeno 15 anni che ha smesso di correre, ed è più che legittimo, dato che a Novembre, proprio nei giorni della Maratona, compirà 100 anni.

Certo per lui la corsa ha significato tanto, addirittura la vita, come aveva raccontato proprio a Valdarnopost in un'intervista in cui spiegava che le sue gambe, lo avevano salvato dai nazisti, dato che durante il rastrellamento di Castelnuovo dei Sabbioni fuggì proprio correndo. Lo aveva definito "il giorno dei miracoli", ed in effetti non ci può essere termine più azzeccato.

L’equivoco è nato probabilmente in seguito al premio “Una vita per lo sport” conferito a Carlo Fuselli lo scorso 14 giugno dall’Unione Nazionale Veterani per lo sport, sezione "Ezio Bianchi" di San Giovanni Valdarno.

Carlo Fuselli  è stato intervistato, ha parlato della sua vita, delle gare corse, del sogno di andare a New York, un sogno purtroppo sfumato negli anni in cui sarebbe stato possibile realizzarlo. Parlando fra amici, infatti, alla battuta dell’intervistatore che gli proponeva di partire per gli Usa per la corsa del 2015, Carlo Fuselli ha risposto con il suo solito spirito e la battuta pronta, da buon toscano, dicendo che se a Novembre fosse stato in forma, sarebbe partito, anche con le difficoltà legate al sorteggio.

“Una cosa è certa, mio padre non parteciperà a nessuna maratona, tanto meno a quella di New York – spiega il figlio Massimo Fuselli contattato telefonicamente – è ancora in gamba ma non è certo in grado di correre e probabilmente neanche di sopportare un viaggio come quello per New York”.

Carlo Fuselli si è trovato suo malgrado, e per uno scambio di battute fra amici, protagonista di una storia che avrebbe quasi dell’incredibile, tanto incredibile da non essere vera.

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