20, Aprile, 2024

“Ipotesi valutata, ma qui non c’è interesse personale”. Sull’accusa di conflitto di interessi a carico del suo vicesindaco, interviene Giulia Mugnai

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La sindaca netta: “Quello di cui parla Naimi era già stato valutato: non è stato rilevato interesse personale nella figura del padre di Caterina Cardi, ma un interesse generale della collettività per il lavoro dell’Auser”. Poi lo sfogo: “Amareggiata per la chiara strategia di M5S”

"Quell'ipotesi era già stata valutata, e non era emerso che si potesse applicare l'obbligo di astensione a carico del vicesindaco perché non si configura interesse personale". A parlare è la sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai, e il caso in questione è quello sollevato dal capogruppo M5S Lorenzo Naimi. 

In breve, Naimi aveva chiesto le dimissioni della vicesindaco, Caterina Cardi, che al momento dell'approvazione delle convenzioni (con relativi contributi) fra comune e associazione Auser, presieduta da suo padre, non si era astenuta come invece, sosteneva Naimi, prevede la legge: "una chiarissima violazione dell’art. 78 del Testo unico Enti locali". 

Accuse che la prima cittadina respinge al mittente, spiegando che c'erano già state verifiche in merito. "Insieme al segretario abbiamo già affrontato la questione: è emerso che in questo caso non si possa applicare l'obbligo a carico di Caterina Cardi perché nel ruolo di suo padre non si configura un interesse personale, ma un interesse generale della collettività per il ruolo svolto dall'associazione Auser a favore della comunità", afferma Mugnai. 

"La nostra verifica ha portato a chiarire che non si ravvisava un interesse personale, da qui il comportamento conseguente della vicesindaco", ribadisce Giulia Mugnai. Che dal punto di vista politico, aggiunge: "Sono amareggiata, peraltro, nel constatare una precisa e chiara strategia del Movimento 5 Stelle nell'attaccare il mondo dell'associazionismo, come prima d'ora era accaduto per il caso del consigliere Sarri". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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