25, Aprile, 2024

Integrazione fra ospedali, Chiassai dopo la Conferenza dei Sindaci: “Progetto poco chiaro”

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Il sindaco di Montevarchi commenta così l’incontro con le Aziende sanitarie e i colleghi: “L’unica certezza è che la Gruccia non sarà un ospedale di primo livello”

Non esprime soddisfazione, il sindaco Silvia Chiassai, dopo l'incontro di ieri sul progetto di integrazione fra la Gruccia e il Serristori. Diversi gli aspetti che critica: "Sinceramente mi aspettavo un incontro dai contenuti molto diversi tra i sindaci e la Asl. Il Comune di Montevarchi rimane sempre dell’idea che per salvare i due ospedali fosse necessario, anche da un punto di vista di maggiore garanzia legislativa, costituire il distretto sanitario unico tra Valdarno fiorentino e aretino". 

"Il Distretto unico è ormai saltato per mancanza di volontà politica, tuttavia – aggiunge Chiassai – mi sono sempre resa disponibile a seguire con attenzione  un processo di integrazione tra i due presidi. L’incontro della Conferenza dei sindaci ha evidenziato che non siamo riusciti a ottenere dei punti fermi fondamentali. Prima di tutto, manca ancora un accordo firmato tra il Valdarno fiorentino e la Asl Toscana Centro: un passaggio fondamentale senza il quale sarebbe difficile portare avanti un processo di integrazione tra ospedali collocati in due Asl diverse".

"Il sindaco di Figline e Incisa – aggiunge – deve ancora sciogliere alcune questioni importanti sui servizi e sulle risorse legati ai patti territoriali con la Asl che impiegheranno tempo, e non è detto che venga raggiunto un esito positivo. L’unico chiarimento che sono riuscita a strappare in quell’incontro è venuto a seguito di una mia domanda molto puntuale: l’ospedale della Gruccia non diventerà un presidio di primo livello, nemmeno con questo accordo".

Quella denominazione, che la Legge Balduzzi assegna a ospedali con la copertura di un bacino di utenza di oltre 150mila abitanti, avrebbe permesso di mantenere una serie di garanzie su prestazioni, risorse economiche e personale. "La risposta è stata negativa: se mai questo processo di integrazione si realizzasse, il nostro ospedale del Valdarno non diventerà di primo livello, ma resterà un presidio di base con qualche funzione in più. Non avrà certezza di risorse, di personale e posti letto. Si prospetta solo un interscambio di pazienti tra i due ospedali, eventualmente organizzando e programmando meglio questa mobilità, ma con il rischio serio di andare a ingolfare ulteriormente una condizione critica di carenza di personale in molti reparti".

"Tutto ciò – conclude Chiassai – non mi convince. Oggi l’ospedale della Gruccia può contare sull’esistenza di reparti con determinate specializzazioni e domani potrebbe non poterci contare  più se cambiasse la disponibilità di risorse in budget. Resto molto preoccupata, ma attendo fiduciosa che, con l’anno nuovo, possa avere maggiori chiarimenti sulla mobilità di personale tra due Asl diverse che attualmente non è possibile. Solo quando riceveremo risposte certe su quei punti fondamentali, sarà possibile esprimere un giudizio più realistico su un processo di integrazione ancora troppo teorico". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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