23, Aprile, 2024

Impianti per i rifiuti: presto un nuovo piano regionale. Podere Rota rischia di diventare la discarica della Toscana?

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La Regione nei prossimi mesi approverà un nuovo piano per gli impianti di rifiuti. E nel verbale dell’ assemblea dell’Ato Toscana Centro vengono svelati i programmi futuri: le piccole discariche verranno chiuse, le principali tra cui Terranuova, diventeranno i punti di smaltimento per l’intera Regione. Sembra delinearsi anche un possibile slittamento della chiusura a dopo il 2021.

Poche discariche, di grandi dimensioni, per tutta la Regione e chiusura degli impianti più piccoli. Questo il quadro che sembra delinearsi a livello regionale per l’annosa questione dello smaltimento dei rifiuti. Da mesi si susseguono le voci, adesso questa trama prende corpo anche in una sede istituzionale: l’assemblea dei sindaci dell’Ato Toscana Centro nella quale sono stati svelati i piani della Regione Toscana.

Nell’ultima riunione del 2015, che si è svolta il 23 dicembre – il cui verbale è stato approvato e pubblicato solo pochi giorni fa – la presidente Alessia Bettini  ed il direttore generale Sauro Mannucci ricostruiscono le decisioni politiche che hanno portato all’attuale situazione e i futuri scenari del conferimento dei rifiuti in discarica. Un disegno che sembra avvalorare la tesi di un'apertura prolungata di Terranuova anche dopo il 2021, anno previsto per la chiusura.

 L’impianto di Podere Rota è di competenza dell’Ato Toscana Sud, ma interessa direttamente anche Firenze e i Comuni della Toscana Centrale, che si ritrovano senza discariche aperte nel proprio territorio di riferimento, in quanto quelle presenti – come Firenzuola – sono andate ad esaurimento e dipendono strettamente dagli impianti di Ato Sud e Ato Costa: Terranuova e Peccioli.

 L’Ato Toscana Centro e l’Ato Toscana Sud hanno negli anni scorsi sottoscritto un accordo per il conferimento a Podere Rota valido fino al 2021. Nei giorni scorsii Comuni di Firenze Prato e Pistoia hanno previsto i volumi massimi di rifiuti che verranno conferiti a Terranuova: 75mila tonnellate nel 2016 e nel 2017, 60mila nel 2018

L’esposizione dei responsabili di Ato Toscana Centro non parla di limiti temporali ma lo scenario è chiaro. Emerge all’interno di una discussione sulle indennità ambientali per i Comuni sedi di impianti. 

Sauro Mannucci parla di “carenza di impianti di discarica nell’Ato Toscana Centro”: “Carenza che però non è dovuta ad una cattiva programmazione di Ato o a volontà di non avere discariche o problematiche varie". E' il frutto di "una serie di accordi" e del piano interprovinciale nel quale erano state previste due "discariche di ambito che erano la discarica di Le Borra e la discarica di Firenzuola con 900mila metricubi”.

“ Poi cosa è successo? – spiega testualmente all’assemblea dei sindaci – Per quanto riguarda la discarica di Le Borra fu fatto un accordo sotto anche lecita della Regione dicendo che, bene, siccome Le Borra è vicino a Casa Rota, allora non facciamo Le Borra, usiamo la discarica di Casa Rota, andiamo avanti con l’accordo così abbiamo una discarica in meno e ci troviamo a poter gestire meglio quel sito".  Situazione simile per Firenzuola. La decisione politica è stata, riportando le parole esatte del verbale: "Facciamo in modo che le discariche esistenti in Toscana, non solo nella Toscana Centro, ma in Toscana, diventino le discariche di tutte e tre le Ato”.

Ecco svelati i piani regionali: “L’obiettivo della Regione per la modifica del Piano di Ambito, che è prevista dalla legge regionale 61 del 2014, ha questa ottica: andrà verso l’indicazione di utilizzare solo poche discariche. Le poche e grandi discariche che ci sono in Regione e portare a chiusura tutte le piccole”.

L’Ato Toscana Centro prevede un flusso di rifiuti che costantemente verrà smaltito in discarica fuori dal proprio territorio. Nessuna autosufficienza di Firenze, Prato e Pistoia come aveva espressamente chiesto il consiglio provinciale di Arezzo nel 2013. E l'obiettivo è quello di trovare anche un accordo sulle indennità di disagio ambientale, permettendo a ciascun Comune delle tre Ato di conferire nelle varie discariche ai medesimi costi. "Salvando – parole del direttore generale – capre e cavoli".

Terranuova rischia seriamente, con il nuovo piano regionale, di diventare una delle grandi discariche di riferimento regionali. Con il fondato sospetto che possa rimanere in vita ben oltre il periodo previsto per la chiusura.

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