28, Marzo, 2024

Il saluto di Tiziano Casucci: “Anni indimenticabili, grazie Montevarchi”

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Dopo quattro stagioni e mezzo nel ruolo di direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica dell’Aquila Montevarchi, Tiziano Casucci ha deciso di farsi da parte. Il suo saluto nella lettera aperta affidata a Valdarnopost

Tra i massimi artefici della rinascita dell'Aquila Montevarchi dalle macerie del fallimento, dopo quattro stagioni e mezzo in cui la squadra ha bruciato le tappe verso la risalita, il direttore sportivo Tiziano Casucci ha deciso di lasciare l'incarico, come ufficializzato ieri sera dalla società. E, nel farlo, ha voluto affidare a Valdarnopost una lettera aperta a tutti i tifosi rossoblù, il suo saluto dopo anni di grandi entusiasmi, di una passione rinata, di difficoltà superate e traguardi raggiunti. Ecco il testo integrale.

“Sono stati quattro anni e mezzo incredibili. Anni di gioie e grandi soddisfazioni per i quali non ho altro che ringraziamenti da fare. Ho deciso di farmi da parte dopo tutto questo tempo. Una scelta maturata mesi fa, tra febbraio e marzo, che già allora prescindeva dal risultato che la squadra avrebbe poi raggiunto. Una decisione di cui la dirigenza era informata da tempo e che abbiamo condiviso di comune accordo e nella massima serenità. Io e la società non avevamo più le stesse idee. Penso che le squadre debbano essere costruite a giugno e non a dicembre. Il mercato invernale deve servire per pochi ritocchi, aggiustamenti mirati che permettano di fare il salto di qualità. Rifondare a metà campionato è un rischio che può togliere serenità.

Conserverò solo bei ricordi dei miei quattro anni e mezzo come responsabile dell'area tecnica per la prima squadra e gli Juniores. A cominciare proprio dai due campionati vinti con gli Juniores, saliti dal campionato provinciale al girone unico dell'Elite regionale grazie a mister Andrea Coppi e al suo staff tecnico, con l'allenatore in seconda Francesco Pieralli e il collaboratore Alessandro Amerighi. Va a loro il primo ringraziamento e ai tanti ragazzi che, in questi anni, dalla Juniores sono stati promossi in prima squadra: Leonardo Mannella, Francesco Raspanti, Federico Lazzerini, Lorenzo Scaramucci, Edoardo Focardi, Francesco Celindi, Alessio Pellegrino, Andrea Sbragi, Andrea Aiello, Elia Baglioni, Riccardo Corsi, Riccardo Semplici, Tommaso Dini e tutti gli altri che, sono sicuro, potranno esordire con la prima squadra nei prossimi anni.

Tutto iniziò con la radiazione e il fallimento del vecchio Montevarchi Calcio, quando ci trovammo costretti a ripartire dalla Seconda categoria. L'amico Christian Riganò accettò di venire a darci una mano e in due settimane riuscimmo ad allestire una squadra che poi avrebbe chiuso con 15 partite e due pareggi raggiungendo i playoff a tempo di record, in appena sei mesi, e non riuscendo a disputarli solo per la regola della “forbice” dei dieci punti.

Da allora abbiamo collezionato tre primi posti consecutivi, in Seconda, Prima categoria e in Promozione, prima del secondo posto di quest'anno. Una gioia indescrivibile per la quale ringrazio gli allenatori Antonio Arcadio, Andrea Picchioni e Atos Rigucci e tutti i calciatori, perché sono loro che vanno in campo. Troppi per essere nominati uno a uno, ma voglio dedicare un pensiero particolare ad Alessio Renzi, rimasto insieme a me per tutti i quattro anni e mezzo, dalla Seconda all'Eccellenza, al quale auguro di raggiungere tante altre soddisfazioni con la maglia del Montevarchi. Vorrei ricordare anche a Roberto Nofri, un altro artefice della risalita che secondo me aveva tutte le qualità per restare a certi livelli e anche più in alto ma che ha fatto la scelta diversa e rispettabilissima di dare priorità agli studi.

Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco un collaboratore come Roberto Scaramelli, per me un amico e un fratello che mi ha sempre supportato in tutto senza mai farmi mancare la sua gratificazione. In quest'ultimo anno il suo posto è stato preso da Federico Mori passato a un nuovo incarico dopo la bella carriera da calciatore chiusa proprio nel Montevarchi. Sono sicuro che qualunque sarà il suo futuro nel calcio, sia da allenatore o da dirigente, sarà un anello importante per questa società. Impossibile poi non pensare ad Angelo Livi, grande cuore rossoblù eletto presidente due anni fa.

Tutti protagonisti di questa avventura bella e faticosa. Perché le gioie nascono dai momenti in cui abbiamo dovuto far fronte alle tante difficoltà. In primis i problemi logistici mai risolti, che ci hanno visto costretti a far allenare la prima squadra alle 18 del pomeriggio, orario tardo per una realtà che ha certe ambizioni, per di più quando all'interno dell'impianto c'erano squadre di ciclismo e di atletica che dovevano allenarsi al nostro stesso orario, oppure costretti a “migrare” due volte a settimana allo stadio di Loro Ciuffenna.

Penso ai tanti infortuni che hanno segnato questa stagione: Francesco Pasquini che ha dovuto smettere di allenarsi per i problemi alle anche, Gianluca Desiderio fermato per due mesi e mezzo da una visita medica che lo ha messo in allarme per un problema che poi si è fortunatamente risolto per il meglio, il giovane Lapo Ciardini che si è rotto il menisco, Cosimo Stefanelli il legamento crociato, Emanuele Sanni per i problemi alla schiena e una microfrattura alla rotula. Penso anche a Samir Lacheheb, che per i suoi problemi muscolari ha potuto disputare pochissime partite con noi. Nel suo caso, a posteriori, penso che probabilmente abbiamo commesso errori nella gestione del suo infortunio ed è una responsabilità che tutti, io per primo, ci dobbiamo assumere.

Delle tante cose che ho visto, delle tante avversità che abbiamo passato, restano due circostanze spiacevoli che non riesco a dimenticare: il rigore concesso a tempo già scaduto da un minuto e 20 secondi nella partita in casa contro il Maliseti Tobbianese, che portò al pareggio, alle grandi proteste e alla temporanea dimissione del consiglio, e la maxi-squalifica di cinque mesi a Francesco Sorbini, una sanzione che mi ha lacerato e alla quale non ho mai trovato una spiegazione. Si dice che si deve essere clementi e collaborativi con la Federazione, con il “palazzo”. Proprio per questo credo che dirsi schiettamente a vicenda le cose che non vanno sia il miglior modo per collaborare e contribuire a far andare meglio le cose. Altri errori – questo è fuori discussione – li abbiamo commessi noi, pareggiando partite allo scadere e lasciando punti per strada. Anche questo fa parte del gioco.

Non posso chiudere senza dedicare il ringraziamento più affettuoso allo straordinario pubblico di Montevarchi, amici rimasti sempre al nostro fianco in questa difficile risalita, uniti da una passione senza eguali per i colori rossoblù. Un grande grazie ai tifosi alla Curva Sud e in particolare a Riccardo Volpi e Gian Maria Landini per la collaborazione che non hanno mai fatto mancare. Grazie anche a Valdarnopost che ha raccontato le vicende del Montevarchi con equilibrio e competenza.

Chiudo con una frase che ci siamo sempre ripetuti, un incitamento che anche la Curva ha cantato e ci ha dato sempre forza: lottare sempre, mollare mai. Forza Monte!"

Tiziano Casucci

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