19, Marzo, 2024

“Il Parco non chiude ma anzi verrà migliorato”, spiega il vicesindaco Boni. Portati via solo i macachi

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Dopo le notizie degli ultimi giorni l’amministrazione comunale di Cavriglia smentisce e chiarisce. “Il nostro obiettivo non è assolutamente quello di chiudere il Parco di Cavriglia, ma al contrario quello di riqualificarlo e di rilanciarlo secondo nuove sensibilità nei riguardi sia della natura che degli animali”

La notizia è che il Parco naturale di Cavriglia, aperto dalla fine degli anni '60, non chiude anzi sarà valorizzato e migliorato. Non solo. A lasciare l'area, in pratica, saranno soltanto i 17 macachi che verranno trasferiti in un parco belga. Rimarranno l'orso Bruno e il bisonte, che per l'età, le condizioni e la mole sono difficili da collocare altrove, e rimarranno gli animali autoctoni come le caprette o gli asinelli. L'amministrazione comunale sta pensando a un progetto di recupero della struttura che punti alla riqualificazione anche delle aree verdi e che possa attirare ancora più turisti.

"Il nostro obiettivo non è assolutamente quello di chiudere il Parco di Cavriglia – spiega il vicesindaco Filippo Boni – ma al contrario quello di riqualificarlo e di rilanciarlo secondo nuove sensibilità nei riguardi sia della natura che degli animali. Se è vero che proprio da qui oltre quarant'anni fa partì un nuovo modello di gestione di un Parco Naturale Pubblico italiano, è altrettanto vero che oggi è venuto il momento di voltare pagina e di guardare al Parco come ad una nuova risorsa per la nostra comunità, per la nostra gente e per il turismo".

 

Il Parco di Cavriglia non è più, come è ovvio che sia, quello di una volta e per questo l'amministrazione comunale ha deciso di voltare pagina una volta per tutte. In sinergia con le associazioni animaliste, in primis la Leal, ha avviato dal 2014 un progetto che prevede il risanamento di tutta l'area verde, a partire anche dal ricollocamento di alcuni animali che, fino ad oggi, sono stati nutriti ed assistiti con grandissima attenzione e con la massima cura.

"La sensibilità nei riguardi di quest'ultimi però, non è più corrispondente alle strutture che il Parco può offrire ed è giusto che per alcune specie ancora presenti a Cavriglia, in particolare quelle esotiche, si riesca ad individuare luoghi migliori nei quali vivere, nutrirsi e riprodursi. Così dallo scorso anno è iniziato un lento ma progressivo spostamento di alcuni animali verso parchi naturali dove gli animali vivono in libertà ed hanno continua assistenza. È in corso di studio lo spostamento in un Parco Belga dei macachi giapponesi, diciassette esemplari di scimmia molto evoluta, che non possono continuare a vivere in gabbie partorite da una mentalità ormai molto vetusta e superata. L'operazione non è affatto semplice. Si tratta di reperire risorse per circa 12mila euro, atte alla cippatura delle piccole ed alle analisi del caso. Uno spostamento che sarà un unicum in Italia. Quanto all'orso ed al bisonte, viste le dimensioni e l'età, soprattutto del primo (38 anni) e le condizioni di salute, abbiamo stabilito di accompagnarli a miglior vita direttamente da dove si trovano adesso, altrove sarebbe difficile un loro ambientamento".
 

Quindi nessuna chiusura e nessuno allontamento di tutti gli animali come ipotizzato: il Parco di Cavriglia continuerà a essere un luogo di ritrovo per giovani e famiglie.

 

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