18, Aprile, 2024

“Il lago di San Cipriano diventato zona di pesca di bracconaggio”: la denuncia di un’associazione

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Pesca di frodo, con metodi illeciti, che si ripete ormai costantemente, ad opera soprattutto di gruppi di nazionalità cinese. È quanto denuncia lo Spinning Club Valdarno: “Abbiamo segnalato più volte, servono controlli per salvaguardare questo bacino”. E mentre l’associazione sta preparando guardie volontarie, in rete circolano le foto dei bracconieri all’opera, che attraversano nudi il lago

Pesca abusiva, di frodo, nel lago di San Cipriano: un fenomeno che ormai è diventato quasi quotidiano, con prelievi di pesce costanti, che si ripetono in maniera preoccupante. La denuncia arriva da un'associazione di pesca sportiva, lo Spinning Club Valdarno, ed è accompagnata dalla pubblicazione on line (sulla pagina facebook "Tutela acque Toscana") di foto, scattate da residenti della zona, che documentano quanto accade. 

"Il lago viene utilizzato costantemente per pescare in maniera abusiva e non consentita – spiega Tommaso Operi, presidente della società Bass Strike Spinning Club Valdarno – con mezzi illeciti, senza nessun tipo di controllo. Questi gruppi, prevalentemente composti da persone di nazionalità cinese, pescano con le reti, ma anche con 30 o 40 canne posizionate, e ancora con i cosiddetti 'filaccioli', cioè fili di lenza posizionati in acqua con attaccati una serie di ami: tutti mezzi non consentiti dalla legge, così come il prelievo di più specie del consentito". 

"Non solo: nel corso dell'inverno abbiamo avuto segnalazioni dai residenti della zona, che hanno visto addirittura delle barche trainare delle reti. Questi sono comportamenti degni di barbari, che non rispettano nessuna legge, e addirittura pescano anche con le fiocine e si spogliano completamente per attraversare parti di lago. Tutto questo, purtroppo, senza che ci siano mai controlli da parte delle autorità preposte", spiega ancora il presidente dell'associazione. 

Su facebook le foto hanno generato un lungo dibattito, e ci sono anche persone che abitano intorno al lago, che raccontano di aver più volte denunciato, chiamando le forze dell'ordine, ma che per ora è rimasto tutto invano. Intanto il lago, finora habitat particolarmente popoloso di carpe, persici trota, tinche, scardole e altri pesci, si sta lentamente svuotando. Il chiaro sospetto è che il frutto della pesca illecita sia destinato all'alimentazione. 

"Noi vogliamo che si sappia, per questo stiamo denunciando pubblicamente questi fatti – aggiunge Operi – da parte nostra, come associazione, stiamo formando alcune guardie volontarie, cosa che ad oggi ci sembra l'unico modo per attivarci direttamente. Stiamo facendo dei corsi con la Federazione Italiana Pesca Sportiva, per poter formare delle guardie ittiche venatorie volontarie: nel frattempo, però, ci vorrebbero maggiori controlli, come sollecitati ormai da anni. Questa non è una situazione nata oggi: la mancanza di attenzione ha generato la situazione attuale, che è di totale degrado. Non possiamo veder distruggere questa, che rimane una delle oasi del Valdarno". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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