18, Aprile, 2024

Il coronavirus fa un’altra vittima in Valdarno. Non ce l’ha fatta l’insegnante 64enne Patrizia Bernacchioni

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Dopo il decesso registrato a Reggello, ora arriva la notizia di un’altra persona che non ha superato il contagio. La donna, residente a Figline e Incisa ma molto conosciuta a San Giovanni, era insegnante della Leonardo da Vinci di Montevarchi. Tanti i messaggi di cordoglio

È arrivata oggi la notizia di una nuova vittima del Coronavirus in Valdarno. Si tratta dell'insegnante 64enne Patrizia Bernacchioni, che da circa dieci giorni era ricoverata all'ospedale di Prato dopo aver contratto il virus. Residente nel comune di Figline e Incisa ma molto conosciuta a San Giovanni con la sua famiglia, era insegnante della Leonardo da Vinci di Montevarchi, consigliera del Calcit e particolarmente attiva e impegnata nel sociale. 

Numerosi i messaggi di cordoglio, tra cui quello del sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni. "Non ce l’ha fatta Patrizia Bernacchioni, 64 anni. Il Covid 19 se l’è portata via in una manciata di giorni, lontano dai suoi cari, in una sala di rianimazione dell’ospedale di Prato. È la prima vittima, e ci auguriamo l’ultima, in Valdarno aretino, mietuta da questa nuova bestia. Da questo nuovo nemico invisibile. Abitava al Porcellino Patrizia, con suo marito Graziano Gioli. Una coppia bella, solare, amata da tutta la Comunità di San Giovanni e del Valdarno intero. Lascia suo marito Graziano, lascia due figli grandi, Gianluca e Chiara e poi lascia i nipoti, gli amici, una grande famiglia. Troppo, troppo, troppo presto e troppo male. Malissimo. Come nessuno si sarebbe potuto aspettare prima di 20 giorni fa".

"Stiamo vivendo un dramma. Stiamo combattendo una guerra atroce. Siamo tutti in trincea contro il virus corona in primis, ma anche contro il virus dell’ignoranza, un altro morbo terribile che rischia di fare da trampolino di lancio al primo. Perché chi a causa della propria ignoranza trasgredisce le misure di contenimento del contagio e assume comportamenti scellerati, rischia di contagiare non solo se stesso ed i suoi cari, ma anche tutti gli altri. Ma non basta. Perché in un momento drammatico come questo è terribile e agghiacciante sentire persone che si lamentano su dove poter fare la spesa e sul prezzo dei prodotti in questo o quel negozio. Questa è una guerra dove ci sono migliaia di persone che stanno morendo. Occorre rispetto. Tanto rispetto. Solo rispetto e tanto, tanto, tanto silenzio. Per chi se ne va e per i loro cari. Addio Patrizia, che la tua scomparsa non sia vana. Che la gente capisca che il valore più alto e più grande di tutti, è solo e soltanto quello della tutela della vita". 

Dal comune di San Giovanni: "L’Amministrazione Comunale si stringe intorno alle famiglie Bernacchioni, Gioli e Pellegrini per la perdita della cara Patrizia, che, se pure non residente nel nostro Comune, era sangiovannese per nascita e profondamente legata al nostro territorio. Patrizia è stata molto attiva nella nostra comunità, ha svolto per tanti anni attività di volontario nel Calcit Valdarno, ed ha fatto parte di diverse associazioni cittadine. A Patrizia vanno la nostra gratitudine e la nostra stima, nella speranza che il suo impegno possa essere un esempio per tutti". 

Il sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai: "Questa settimana, forse la più dura di questa emergenza, si è aperta con la notizia dolorosa della morte per Corona virus di una nostra concittadina, la signora di 64 anni, residente a Figline e Incisa, che era ricoverata già dalla scorsa settimana all’ospedale di Prato. Come ho avuto modo di rappresentare alla sua famiglia, in questo momento così terribile voglio esprimere a tutti loro la vicinanza della nostra comunità, un abbraccio ideale che non può alleviare questa triste perdita, ma può farci sentire tutti un po’ più vicini".

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