20, Aprile, 2024

Il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno sistema il campo pesca

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Il presidente Paolo Tamburini: “Oltre ai compiti primari di sicurezza idraulica e distribuzione irrigua, l’ente consortile può svolgere importanti azioni per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, offrendo occasioni sportive, di socializzazione e svago”

Risistemato il campo pesca di Laterina Pergine tra il ponte di Catolfi e il ponte del Romito. I lavori sono stati effettuati dal Consorzio di Bonifica Alto Valdarno dove alberi instabili e pericolosi ed erbacce alte soffocavano il campo di gara permanente, che si sviluppa lungo la sponda sinistra dell’Arno, un punto di riferimento per i fan della lenza che qui amano sfidarsi in lunghe e pazienti gare. Lo spazio d’acqua, diviso in quattro tratti, dove possono mettersi all’opera fino a un centinaio di pescatori, aveva necessità di un importante intervento di manutenzione per tornare in piena efficienza.

 

Il progetto, studiato e realizzato dal Consorzio di Bonifica Alto Valdarno per un restyling accurato del tratto di fiume, ha avuto una valenza ambientale ma anche per il ritrovo e lo svago di coloro che amano la pesca sportiva.

Paolo Tamburini, presidente del Consorzio di Bonifica Alto Valdarno: “Una fattiva collaborazione tra enti e associazioni ha permesso di valorizzare uno spazio fluviale che è punto di attrazione e richiamo per molti sportivi. A dimostrazione che, accanto ai compiti primari di sicurezza idraulica e distribuzione irrigua, il Consorzio ha un ruolo importante anche nella salvaguardia dell’ambiente, nella tutela della biodiversità e nella possibilità di rendere più fruibile il territorio”.

E aggiunge: “Abbiamo voluto inaugurare questo lavoro in occasione della Settimana della Bonifica, perché si sposa particolarmente bene con il tema 'Politiche dell’acqua motore di vita e investimento per l’economia', che anima l’iniziativa promossa ogni anno da ANBI su tutto il territorio nazionale. La cura dell’acqua, al campo pesca, significa sicurezza ma anche di difesa dell’habitat naturale e rilancio del territorio: la pesca sportiva infatti è sinonimo di turismo (anzi eco turismo) e quindi un ottimo volano per l’economia locale”.

Parere condiviso dal delegato regionale di Enal Caccia Pesca Tiro, Eugenio Contemori: “Ringraziamo il Consorzio Alto Valdarno che ha portato a termine un lavoro egregio. L’intervento valorizza un impianto ormai storico, tra i più apprezzati a livello regionale, che riesce ogni volta a richiamare dalle 100 alle 160 persone. E’ importante per i pescatori, ma anche per le famiglie che li seguono e che qui, adesso, trovano un ambiente curato e accogliente”.

Entusiasta anche Vittorio Magi, responsabile del Campo Gara che racconta: “Creato negli Anni 80 dalle associazioni Arci Pesca, Enal Pesca e Fipsas, è stato ritagliato con la forza del volontariato: con le nostre mani abbiamo sfoltito piano piano la foresta che costeggiava l’Arno. Poi, con il contributo della Provincia di Arezzo, negli anni 2000, il salto di qualità e la creazione di un campo gara vero e proprio. Con il passaggio delle competenze, abbiamo perso un punto di appoggio. Per noi è difficile riuscire a mantenere l’area pulita. Il Consorzio ci ha dato una mano importante per lo sfalcio dell’erba. Adesso chiediamo un aiuto perché il campo gara possa crescere per ospitare le competizioni nazionali”.

"Gli interventi hanno compreso lo sfalcio della vegetazione erbacea e la rimozione delle alberature instabili, malate e pericolanti – ha spiegato l’ingegner Beatrice Lanusini del Consorzio Alto Valdarno – operazione delicata ma indispensabile per garantire il corretto deflusso delle acque. Il taglio è stato eseguito meccanicamente nei punti dove questo era possibile e dove non andava ad impattare sulle condizioni vitali della fauna e della ittiofauna presente all’interno del fiume. Gli operai sono intervenuti manualmente, soprattutto in corrispondenza delle infrastrutture adiacenti all’alveo e dove le sponde risultavano off limits per i mezzi meccanici. Anche sulle piante, operai protagonisti, per poter effettuare una attenta e accurata selezione delle piante da eliminare, in modo da garantire il regolare deflusso idraulico senza alterare l’habitat naturale, conservando, per quanto possibile, le alberature autoctone e le essenze più flessibili e resistenti alle sollecitazioni della corrente".

 

 

 

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