24, Aprile, 2024

Il ‘caso’ di piazza Cesare Battisti accende le opposizioni. Bucci: “Disarmante superficialità”. Camiciottoli: “Il sindaco risponda con chiarezza”

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Le parole del sindaco sulla questione del pagamento alla ditta Stiatti non sono piaciute ai due esponenti di minoranza, che ora vanno all’attacco. E chiedono al primo cittadino di spiegare perché la cessione dei due immobili non è stata effettuata

È bagarre intorno alla sentenza del Tribunale di Arezzo che impone al comune di Montevarchi di pagare la somma di 300mila euro alla Costruzioni Stiatti Srl per la realizzazione della 'nuova' Vasca. Le parole del sindaco, che ha annunciato ricorso questa mattina spiegando che, secondo lui, la ditta non ha diritto al pagamento in contanti perché il pagamento deve essere effettuato con i due immobili previsti dal bando (il Sit e il Bar Colonia), hanno sollevato un polverone. 

Il primo a replicare è stato Luciano Bucci (Prima Montevarchi): "Sono costretto a rispondere, anche se so bene che la causa è senza speranza. Grasso è sindaco ma anche avvocato: dovrebbe aver imparato che il permesso per alienare un immobile vincolato come quello infelicemente battezzato con l'acronimo S.I.T. va chiesto a priori, prima di inserirlo nel piano delle valorizzazioni e prima della pubblicazione dell'appalto. Si studi il decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42. Il che dovrebbe apparire evidente: come si fa a pagare un lavoro con un bene del quale non si ha l'autorizzazione a vendere?".

"E la ex colonia? Che significa in disponibilità dell'impresa? La proprietà è altro titolo! Perché di quella non è stato fatto il rogito? Non sarà perché quello è tutt'altro che un locale commerciale asseverato con tutti i crismi e libero da vincoli sovraordinati? Il sindaco – conclude Bucci – non ha ancora imparato che le imprese non agiscono con la disarmante superficialità di chi è abituato solo a far chiacchiere e a spendere l'altrui denaro".

Altro intervento, quello di Fabio Camiciottoli (Democratici e Progressisti): "Che la riqualificazione di Piazza Cesare Battisti sia cosa buona non è in discussione. La lite tra ditta esecutrice dei lavori è, invece, cosa da guardare bene. Quello che sostiene la ditta è chiaro. La posizione di Grasso meno. Risponda allora, in maniera netta e senza patetici giri di parole, ad alcune domande. È vero o no che il Comune non ha fatto le procedure per liberare dai vincoli esistenti l'immobile denominato SIT e, quindi, renderlo alienabile? È vero o no che non potendo, almeno al momento, effettuare il passaggio di proprietà parte del compenso previsto dal bando d'appalto non è da considerarsi liquidato? È vero o no che la famosa capannina della Colonia ha problemi di regolarità edilizia e urbanistica e quindi ne sono inficiate sia l'utilizzabilità che il valore?". 

"Se tutto questo non è vero – conclude Camiciottoli – allora Grasso si opponga al decreto ingiuntivo, faccia valere l'interesse del Comune sino a portare in Tribunale la ditta per lite temeraria. Se è vero, invece, non butti via altri soldi in spese legali e cerchi una soluzione. Subito dopo apra un'inchiesta interna per capire chi ha sbagliato e come mai né lui né la sua giunta si erano accorti di nulla. Il resto sono chiacchiere da bar che non valgono per l'interesse dei cittadini". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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