24, Aprile, 2024

Il Calcit Valdarno dona al reparto di Radiologia un insufflatore: riduce i problemi della colonscopia

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Lo strumento permette di soffiare C02 direttamente nel colon del paziente riducendo i disagi dell’esame. E’ l’ennesimo dono del Comitato autonomo per la lotta contro i tumori all’ospedale della Gruccia

Il Calcit del Valdarno ha donato un insufflatore di C02 per colonscopia virtuale al reparto di Radiologia dell'ospedale della Gruccia. È solo l'ultimo regalo in ordine di tempo del Comitato autonomo per la lotta contro i tumori alla sanità valdarnese.

L'apparecchio viene utilizzato per ridurre il disagio e migliorare la qualità dell'esame nei pazienti che si sottopongono alla colonscopia virtuale. Si tratta di una metodica molto meno invasiva e piu sicura per il paziente e può avere una notevole utilità nello screening del tumore del colon retto e nella diagnosi precoce. 

“Questo macchinario permette di soffiare C02 direttamente nel colon del paziente. È una struttura compatta completamente digitale – spiega il direttore del reparto di radiologia dottoressa Claudia Nocentini – Ci avvaliamo di una sonda che viene inserita nel canale anale la quale, collegata a questa macchina, permette di insufflare C02, più riassorbibile dalle pareti intestinali rispetto all'aria, con una pressione automatica che si autolimita in base alle resistenze che trova all'interno dell'intestino, differenti da individuo a individuo. Si interrompe nel momento in cui il paziente sente dolore e riprende automaticamente fino a che non è possibile distendere tutto l'intestino”.

In pratica si tratta di una Tac addome a basse dosi di radiazioni eseguita dopo aver riempito di gas l'intestino del paziente tramite l'apposito insufflatore. Inoltre il macchinario permette di eseguire l'esame in tutti quei casi dove la colonscopia tradizionale, per qualche ragione, non può essere effettuata.

“La colonscopia virtuale – sottolinea la responsabile diagnostica per immagini Rita Papi- è uno strumento che va a completare gli esami di colonscopia tradizionali perché l'intestino si vede con la tac, le cui immagini poi, attraverso uno specifico software vengono rielaborate consentendo al radiologo di rilevare delle anomalie e può essere utile per una diagnosi precoce di forme tumorali del retto, di polipi o malattie diverticolari”.

Soddisfazione viene espressa dal presidente del Calcit Valdarno Piero Secciani :

“Raccogliere e poi mettere a disposizione dei cittadini il frutto della loro generosità sotto forma di macchinari o du prestazioni mediche credo che sia importante, anche per migliorare la qualità delle vita dei nostri malati”.

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