28, Marzo, 2024

Gruccia ospedale di I° livello, on. Mugnai e Marchetti (FI): “Vittoria del buon senso nell’interesse dei cittadini”

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“Percorso avviato con mozione d’iniziativa azzurra nel 2018”. Forza Italia rivendica la sua battaglia storica in Consiglio regionale rivolta proprio a questo obiettivo: “Ora stop all’emorragia di servizi”

"Quella per la riclassificazione dell’ospedale valdarnese di Santa Maria alla Gruccia come presidio di primo livello è una battaglia storica di Forza Italia, partita dall’approvazione in Consiglio regionale di una nostra mozione. Per questo ci rallegriamo che anche le sinistre di governo regionale siano scese a patti col buon senso lasciando vincere gli interessi dei cittadini. Ora però basta spogliare di servizi quell’ospedale: si investa, piuttosto": Forza Italia, con i capigruppo che si sono avvicendati in Consiglio regionale Stefano Mugnai (attualmente deputato e Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, oltre che coordinatore regionale toscano degli azzurri) e Maurizio Marchetti, attualmente in carica, rivendica la riclassificazione dell'ospedale del Valdarno e ne chiede il potenziamento.

"Proprio tra i miei ultimi atti in Consiglio regionale – ricorda Mugnai – c’era una mozione sottoscritta con la Consigliera Lucia De Robertis come primi firmatari e che procedeva in questo senso. La facemmo approvare dall’intera Assemblea toscana il 14 marzo 2018. Tutto il percorso che oggi si corona iniziò da lì. Sono quindi soddisfatto del risultato sia in termini politici, che per i cittadini dato che quell’ospedale si colloca in una zona di cerniera tra le province di Arezzo e Firenze, oltre che tra due aree vaste, rappresentando un punto di riferimento indispensabile per l’assistenza e la cura di un ampio bacino di utenti".

"Adesso – sottolineano Mugnai e Marchetti – auspichiamo che questo passaggio serva ad arrestare l’emorragia di servizi e professionalità che ha interessato quel presidio ospedaliero a causa delle miopi scelte sanitarie della sinistra toscana. Solo adesso le sinistre di governo regionale si accorgono che la riforma delle ‘aslone’ era una boiata pazzesca. Dove erano però quando io con pochi, pochissimi altri colleghi tentammo di impedirne l’approvazione per 5 giorni e tre notti consecutive, con uno sforza sovrumano, nel dicembre 2015? Tutti a votarla…"

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