20, Aprile, 2024

Grande delusione per l’assenza dell’azienda. I sindacati: “Mancanza di rispetto”. La sindaca: “Esito negativo”

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L’azienda ieri avrebbe detto al Mise di essere disposta a trattare offerte economiche ai dipendenti, per la chiusura: ma sindacati e istituzioni non ci stanno. Il Ministero riconvocherà per inizio luglio il tavolo. “Ci auguriamo sia il Ministro Di Maio in persona ad occuparsene”

Escono tutti profondamente insoddisfatti, dal tavolo al Ministero di questa mattina su Bekaert. Rabbia e delusione dei sindacati e delle istituzioni per l'assenza, al tavolo, dei vertici dell'azienda, che ha deliberatamente deciso di non partecipare, dopo aver incontrato ieri i funzionari del Ministero. Tra i presenti, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini, le organizzazioni sindacali, la sindaca del Comune di Figline e Incisa Giulia Mugnai, alcuni parlamentari del territorio, Stefano Mugnai di Forza Italia e Yana Ehm del Movimento 5 Stelle, i funzionari del ministero dello Sviluppo economico, ma non i rappresentanti dell'azienda e nemmeno quelli del Governo.

Nessuna apertura alla contrattazione, insomma, da parte della multinazionale Bekaert, se non per valutare le cifre da versare ai dipendenti, come racconta il segretario Fiom Cgil Daniele Calosi in un post su facebook: "Terminato adesso incontro presso il Ministero. La direzione aziendale non si è presentata dimostrando nuovamente arroganza e disumanità. Il Ministero ci ha informato che l’azienda (che ha incontrato ieri) , si è resa solo disponibile a discutere con noi come OO.SS di quanto dare ai lavoratori come compenso economico a fronte della chiusura. Loro questa cosa offensiva la chiamano mitigation. VERGOGNA!! VERGOGNA!!"

"La dignità del lavoro non può essere monetizzata – continua Calosi – noi assieme al Presidente della Regione Toscana e al sindaco di Figline Incisa abbiamo chiesto che il ministero chieda immediatamente il ritiro della procedura. Il Ministero si è detto d’accordo con noi e convocherà le parti (azienda compresa) i primi giorni di Luglio alla presenza del Ministro in persona.  Stasera diremo ai lavoratori di interrompere lo sciopero per riprendere la produzione, perché non devono chiudere uno stabilimento che è produttivo. La mobilitazione e la lotta proseguirà lo stesso con scioperi articolati e ancora più incisivi. Non molliamo!". 

 

Stessa linea anche per il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, che ha partecipato all'incontro: 

 

 Anche la Cisl si dice profondamente insoddisfatta. "Siamo molto scontenti dell’esito dell’incontro di stamani. L’azienda non si è presentata e ieri al Ministero ha ribadito una linea di totale chiusura, confermando una grave mancanza di rispetto verso i lavoratori e verso lo stesso governo italiano – commentano Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario Fim-Cisl Toscana – i funzionari del Ministero che ci hanno ricevuto oggi hanno annunciato che riconvocheranno le parti per la prossima settimana: ci aspettiamo che a quel tavolo ci siano anche i vertici politici del ministero, il Ministro e il Viceministro. Devono essere loro ad occuparsi in prima persona di una vicenda come questa che è troppo importante per la comunità valdarnese per essere sottovalutata".

La sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai, ha commentato con grande delusione: "Un esito totalmente negativo  per l’incontro di stamani al Ministero, perché l’azienda non si è presentata al tavolo a Roma, dimostrando che non c’è nessun arretramento rispetto alla scelta di procedere con licenziamento collettivo e con la chiusura dello stabilimento. Questo non è assolutamente accettabile perché, in questo modo, Bekaert sceglie deliberatamente di calpestare i diritti dei lavoratori e le Istituzioni. Solo 3 mesi fa, seduti allo stesso tavolo, l’azienda era infatti venuta a confermarci la missione dello stabilimento di Figline e i relativi investimenti da portare avanti. A soli 3 mesi da quell’incontro ci ritroviamo con una procedura di chiusura e questo non è accettabile sotto nessun profilo".

"Abbiamo chiesto al Ministero – conclude Giulia Mugnai – che ci sia un impegno diretto del Governo nazionale per il ritiro della procedura di licenziamento e per il ritorno alla produttività dello stabilimento, perché non possiamo rinunciare  né alla tutela ei lavoratori né a mantenere aperto quello stabilimento, che rappresenta un pezzo di storia della nostra comunità e che garantisce sviluppo al territorio di Figline e Incisa". 

 

 

"Capisco che siamo in una fase di avvio istituzionale – ha detto Enrico Rossi sedendosi al tavolo – ma poter avere confronto politico anche con ministro o con viceministro da lui delegato, sarebbe stato importante. Ci siamo seduti al tavolo per rispetto verso i funzionari del ministero e dei sindacati, perché altrimenti avremmo dovuto alzarci e andare via. L'azienda ha confermato il suo atteggiamento di arroganza, lo stesso che ha usato verso i lavoratori consegnando loro le lettere di licenziamento mentre erano ancora al lavoro. Adesso ci sarà un incontro in sede sindacale e poi saremo nuovamente riconvocati dal ministero".

"Ci auguriamo che alla prossima riunione ci sia il viceministro in rappresentanza del governo. Al governo chiederemo un pronunciamento pubblico, che richiami alla responsabilità la multinazionale. Non solo. Bisogna chiamare in causa anche Pirelli, che era la proprietaria dello stabilimento fino a tre anni fa e che deve assolutamente essere coinvolta in questa partita. A Bekaert chiediamo il ritiro immediato dei licenziamenti e l'apertura di un tavolo con l'obiettivo di continuare a produrre. Con questi obiettivi raccolgo l'appello del sindaco di Figline e Incisa e sarò presente, con il gonfalone della Regione, alla manifestazione organizzata a Figline per venerdì sera".

"Manifesteremo – ha concluso Rossi – perché non vogliamo perdere un importante sito produttivo per gli interessi della multinazionale e di una liberalizzazione che penalizza i lavoratori, usando l'Europa come grande mercato che contrappone fra loro i lavoratori. Siamo di fronte all'ennesimo caso di delocalizzazione motivato non da una crisi del mercato ma dalla esclusiva volontà di fare più soldi sulla pelle dei lavoratori. E questo non si può accettare. Siamo qui e saremo venerdì in piazza anche per dire no a tutto questo".

Infine l'onorevole Stefano Mugnai, Forza Italia, presente all'incontro: "Domani presenterò un'informativa urgente al Governo per avere dal Ministro delucidazioni. Ritengo che sia da coinvolgere anche Pirelli".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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