28, Marzo, 2024

Giardini Spinelli, l’amarezza del Comitato dopo la pronuncia del Consiglio di Stato: “Ora lo scempio si avvicina”

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Respinto il ricorso in appello, ora dunque l’area verde potrà essere venduta per fini edificatori. Il Comitato commenta: “Non siamo tanto delusi dalla sentenza quanto dall’atteggiamento dell’Amministrazione, che non ha mai fatto nulla per evitare la vendita di questo gioiello”

C'è amarezza e delusione, nelle parole con cui il Comitato dei residenti commenta la pronuncia del Consiglio di Stato, che ha respinto l'ultimo ricorso in merito alla vendita dei Giardini Spinelli. L'atto approvato dall'Amministrazione comunale è quindi legittimo, e l'area verde potrà essere ceduta a privati, come lotto libero edificabile. La battaglia nei tribunali si è conclusa.

"Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello presentato dal nostro Comitato con il quale si chiedeva la modifica o l’annullamento della sentenza del TAR della Toscana  confermando invece il giudizio di primo grado", spiegano i cittadini. "Avendo sempre ritenuto doverosa la difesa del Giardino pubblico siamo, quindi, dispiaciuti, amareggiati e assolutamente in disaccordo su questa decisione, e al contempo sconvolti dalle affermazioni trionfalistiche del Sindaco Silvia Chiassai Martini".   

"Ora sicuramente – continua il Comitato – il Sindaco potrà fare le opere necessarie per le quali si era impegnata in campagna elettorale, ma difficilmente avrà la riconoscenza dei propri cittadini, in quanto, oltre a non avere mai detto che per realizzarle avrebbe messo in vendita anche un giardino pubblico, procede invece alla sua cementificazione arrecando un danno irreparabile al quartiere ed al patrimonio dell’intera città". 

"Non è tanto la sentenza che rammarica il Comitato – chiude la nota – ma la constatazione che l’attuale maggioranza  non ha fatto tutto il necessario per evitare di dover vendere questo luogo di benessere e per trovare le risorse necessarie con altri mezzi: troppo facile vendere i “gioielli di famiglia”e attribuire la responsabilità alle precedenti Amministrazioni". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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