25, Aprile, 2024

Giardini Spinelli, i residenti del quartiere lanciano la petizione: “Stop al cemento, salviamo il verde pubblico”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Già duecento le firme al documento, depositato al protocollo del comune in vista del Consiglio comunale di oggi. “Ma ne stiamo raccogliendo ancora, alla fine saranno più del doppio”, spiegano i residenti del quartiere. “Questo è l’unico polmone verde della zona, un punto di riferimento per i residenti, che se ne prendono cura da sempre. Non vogliamo altre edificazioni, né altro traffico”

"Fermate questa Variante, non vendere i Giardini Spinelli: sono l'unico polmone verde di questa zona". L'appello, nel giorno del Consiglio comunale che deciderà in merito, arriva dai residenti dell'intero quartiere, quello le cui abitazioni affacciano su via di Terranuova. La richiesta è di fermare la trasformazione di quell'area in lotto libero, e quindi edificabile. 

Insieme, i residenti hanno già raccolto in pochi giorni duecento firme, e depositato al Protocollo del Comune di Montevarchi la richiesta. "Abbiamo già depositato il documento in vista del Consiglio comunale, ma questo non vuol dire che ci fermiamo: stiamo raccogliendo altre sottoscrizioni, alla fine saranno probabilmente più del doppio", spiega a nome di tutti i firmatari Roberto Casucci. 

Le motivazioni sono elencate nella lettera allegata alla petizione: i residenti chiedono che non venga venduta l'area del giardino, e che si mantenga la destinazione a verde pubblico, perché "questo parco, costruito negli anni '70, è nato proprio come polmone verde, con alberi, siepi e barriere anti-rumore, per alleviare i disagi dei residenti e abbattere l'inquinamento legato al traffico". 

"Ancora oggi – spiegano – il parco è un punto di socializzazione, di passaggio pedonale e ciclabile, e un piccolo tesoro di cui tutti noi ci prendiamo cura, perché ci sentiamo in qualche modo i custodi di questo angolo di verde, che mantiene sempre un aspetto decoroso e mai è stato al centro delle cronache per nessun tipo di degrado". 

"L'eventuale cambio di destinazione comporterebbe non solo l'abbattimento di una quarantina di bellissimi alberi, ma anche la distruzione di questo punto di riferimento per far spazio ad altro cemento. E porterebbe con sé anche più traffico, un ulteriore problema, ai danni della salute dei cittadini", conclude Casucci. 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati