19, Aprile, 2024

Gara per i trasporti nel ‘lotto debole’: anche il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Busitalia contro la Metrocittà

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Dopo il Tar della Toscana, che si era pronunciato ad aprile 2017, ora anche il Consiglio di Stato conferma la correttezza della procedura con cui la Città Metropolitana ha affidato il trasporto pubblico locale nel cosiddetto lotto debole, in Mugello, Valdarno fiorentino e Val di Sieve

Procedura corretta, il bando per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico su gomma nella zona del 'lotto debole' non ha violato né la par condicio né la libera concorrenza. Anche il Consiglio di Stato lo conferma, avendo respinto l'appello che Busitalia-Sita Nord aveva presentato per riformare la sentenza del Tar Toscana, che già si era pronunciato ad aprile 2017 a favore della Città Metropolitana.

Nell'appello si chiedeva nuovamente l' annullamento del bando di gara effettuato dalla Metrocittà per l'affidamento del Trasporto pubblico locale a "domanda debole", che riguarda nello specifico le zone di Mugello- Alto Mugello, Valdarno fiorentino e Val di Sieve, e aggiudicato al raggruppamento tra Consorzio Mas+ (F.lli Alterini Snc, F.lli Magherini Snc e S.A.M. Snc ) e Autolinee Toscane Spa. Busitalia, gestore uscente del servizio, che non aveva partecipato alla procedura di gara, aveva contestato la scelta della Città Metropolitana di limitare ai soli volontari, il numero dei dipendenti da trasferire al nuovo gestore aggiudicatario del servizio.

Una scelta basata sul fatto che la cosiddetta "clausola sociale", ovvero la tutela occupazionale di tutti i dipendenti precedentemente impiegati nel servizio, è comunque garantita nel lotto unico regionale, il cui gestore avrà l'obbligo di mantenere inalterati i livelli occupazionali.Non esisteva perciò alcun obbligo, per la Città Metropolitana, di prevedere negli atti di gara il trasferimento in blocco di tutto il personale impiegato dal gestore uscente in capo all'aggiudicatario. La posizione della Metrocittà era stata condivisa dalla stessa Regione Toscana e dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori.

Per il Consiglio di Stato Busitalia, che era appunto il gestore uscente, non ha subito alcuna discriminazione o disparità di trattamento, ben potendo contare alla pari degli altri concorrenti su diciotto lavoratori da assumere sulla base di una loro scelta volontaria di essere adibiti al servizio "lotti deboli". Nessun dipendente di Busitalia, ad ogni modo, aveva manifestato la volontà di confluire nel "lotto debole" ma l'azienda aveva lo stesso impugnato gli atti della gara sostenendo la violazione della par condicio e della libera concorrenza.

Il servizio del lotto debole, con la nuova gestione, è entrato nel frattempo a regime anche in Valdarno fiorentino dal 1° gennaio del 2018. 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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