20, Aprile, 2024

Figline Incisa, Raspini: “Una scelta sofferta, ma non si poteva restare a guardare”

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Torna a parlare dell’apparentamento Daniele Raspini

In vista del ballottaggio che si terrà domenica 9 giugno, Daniele Raspini torna a parlare dell'apparentamento con la coalizione di Centrosinistra della candidata a sindaco Giulia Mugnai.

“La scelta di apparentamento con il Pd di Giulia Mugnai al secondo turno per me è stata sofferta. So che qualcuno ha parlato di incoerenza, ma l’alternativa di restare a guardare per i prossimi cinque anni di fronte all’esigenza di cambiamento sarebbe stata perdente, perché credo sia preferibile essere sempre protagonisti del nostro destino, anche quando si tratta di mettere a rischio la propria reputazione e la stima delle persone per il bene comune. E solo dall'interno io avevo e ho la possibilità di fare la differenza e di dare voce ai progetti che abbiamo immaginato con le liste civiche". 

"Come ho sempre detto sono una persona di centrosinistra, nella Costituzione sono scritti i valori che ho sempre cercato di portare avanti nella mia vita. Sono valori di libertà, solidarietà e amicizia tra le persone. Francamente per me oggi è importante dare un contributo a evitare di consegnare il Comune alle destre, con ideali e modi di pensare troppo distanti dai miei. Con l’apparentamento formale le nostre due liste potranno avere in Consiglio comunale un numero di consiglieri tale da determinarne le decisioni. Ed è a questo che spero di contribuire. Ma non solo, perché ho posto quale insindacabile condizione quella di riconoscere che i rappresentanti delle liste civiche giocassero, all’interno del Consiglio comunale, un ruolo primario e che, senza tale presupposto, non vi sarebbe stato alcun possibile dialogo. Inoltre c’è un accordo di mandato preciso, con delle priorità da rispettare che già erano presenti nel nostro programma per Figline Incisa, come la cittadella dello sport, la consulta delle frazioni, la riqualificazione del centro storico di Figline, il parco fluviale dell'Arno. Questo è il solo e unico motivo della scelta che ho attuato. Avere la possibilità di cambiare passo all’amministrazione all’interno di quei valori e di quei principi che mi sono propri. Nessun inganno, nessuna voglia di poltrona”.

 

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