23, Aprile, 2024

Fatture Publiacqua, il Comitato Acqua Bene Comune: “I sindaci Cacioli e Mugnai non hanno operato nell’interesse dei cittadini”

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L’intervento del Comitato arriva all’indomani del Consiglio comunale di Castelfranco Piandiscò che ha approvato una mozione di maggioranza in merito alle bollette che stanno arrivando nelle abitazioni. “Un documento inutile, si riferisce ad una legge già superata”, puntualizzano gli attivisti dell’acqua pubblica

Non si placa a Castelfranco Piandiscò il dibattito in merito al caso delle bollette Publiacqua con la richiesta degli arretrati per il canone di depurazione. Ieri la vicenda è finita in Consiglio comunale, con l'approvazione di una mozione proposta dalla maggioranza. Ma per il Comitato Acqua Bene Comune Valdarno, che oggi interviene in merito, si tratta di un passaggio che non servirà a risolvere le criticità. 

"Ai cittadini di Castelfranco – ricorda il Comitato – sono arrivate delle fatture di Publiacqua stratosferiche in cui si chiede il pagamento retroattivo, dal 2012 al 2014, del costo di progettazione e adeguamento del depuratore di Figline, a cui verranno collettati i reflui fognari. Un addebito che era previsto dalla Legge 13 del 2009, ripetutamente contestata dai cittadini e dal Comitato Acqua Bene Comune Valdarno. Nel Consiglio comunale di ieri, è stata presentata dalla maggioranza una mozione in cui si chiede la modifica proprio della Legge 13: peccato che il Sindaco Cacioli non sappia che il nuovo sistema tariffario, predisposto dall’Autorità Nazionale ARERA dal 2014, abbia di fatto già abrogato la Legge 13/2009". 

In base al nuovo sistema tariffario, infatti, gli investimenti vengono inseriti nel conteggio delle fatture solo due anni dopo la loro realizzazione. "Dispiace però – continua il Comitato – che i nostri sindaci, mentre hanno ben accettato le normative di ARERA che hanno portato ad un continuo aumento tariffario, abbiano applicato la norma del pagamento degli investimenti dopo la loro realizzazione solo dal 2016". Non solo. "Il Sindaco Cacioli dichiara anche, con grande enfasi, di voler sostenere azioni a tutela dei cittadini accertando le modalità di informazione e il rispetto dei piani di ambito sulla progettazione e l’adeguamento del depuratore di Figline: ebbene, per quanto riguarda le informazioni agli utenti di Castelfranco, obbligo previsto dalla legge, le proteste sono state raccolte e segnalate anche dal nostro Comitato da diversi anni, ma a quanto pare il Sindaco è rimasto sordo agli interessi dei propri concittadini". 

"Cosa ancor più grave – continuano gli attivisti per l'acqua pubblica – è che Cacioli ammette la totale incompetenza e la mancanza di una conoscenza specifica di quanto chiede di verificare e accertare. Quando sono stati discussi i piani di ambito nella Conferenza Territoriale 3 Medio Valdarno di cui fa parte, dove era? Stesso ragionamento per la Sindaca Mugnai che è stata per diverso tempo addirittura Presidente dell’AIT. Viene da chiedersi se alcuni Sindaci sappiano cosa vanno a votare alle conferenze territoriali e alle assemblee dell’Autorità Idrica". 

Il Comitato ripercorre le tappe relative nello specifico proprio al depuratore di Figline: "Il 1° Piano di interventi del 2010 lo introduceva, spesa prevista per l'adeguamento depuratore 5 milioni, fine lavori 2014; 2° Piano interventi 2014: spesa adeguamento depuratore 6,45 milioni, non realizzato; 3° Piano di straordinario di interventi 2016: costo adeguamento circa 3 milioni (intervento da finire nel 2019); 4° Piano di interventi del 2018: altro adeguamento 2,5 milioni. Ma i cittadini che non usufruiscono del servizio di depurazione, quale progetto pagano, quello del 2014 o quello del 2018? Non una volta la sindaca Mugnai ha chiesto spiegazioni di questo balletto di cifre e dei tempi di realizzazione. Non sarà perché l’area su cui insiste l’impianto di depurazione ancora nel 2015 non era stata completamente acquisita dal comune?". 

"Quanto al Sindaco Cacioli – conclude il Comitato Acqua Bene Comune Valdarno – viste le carenze dimostrate nell’adempiere ai propri compiti, adesso sarebbe il momento di schierarsi in modo chiaro con i propri cittadini chiedendo a Publiacqua una immediata sospensione del pagamento delle fatture". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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