17, Aprile, 2024

Eterno Riganò, la sua prodezza da centrocampo fa il giro del web. Con lui l’Incisa vede la salvezza

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Con una doppietta ha battuto la Terranuova Traiana seconda in classifica e regalato tre punti d’oro all’Ideal Club. Il secondo gol è roba da stropicciarsi gli occhi. La storia del bomber di Lipari, da muratore a idolo della Fiesole

Gli anni sono 41. I chili non è dato saperlo, ma siamo comodamente sopra alla soglia del quintale. Eppure stiamo parlando di un signor sportivo, di uno che, a dispetto di certi numeri, riesce ancora a fare la differenza. Christian Riganò è arrivato nemmeno due mesi fa alla corte dell'Ideal Club Incisa, squadra in condizioni di classifica che parevano disperate. Vuole provare a salvarla a suon di gol. Di testa, di destro, al volo, su calcio piazzato. Segna reti facili e segna reti impossibili, come quella di domenica scorsa sul campo della Terranuova Traiana, un siluro telecomandato dal cerchio di centrocampo fin sotto l'incrocio dei pali le cui immagini stanno facendo il giro del web.

L'Ideal Club non era certo la squadra favorita: giocava fuori casa sul campo di quella che, in quel momento, era la seconda in classifica, ancora imbattuta davanti al proprio pubblico e con 12 punti di vantaggio. Va bene schierare un fuoriclasse come il bomber di Lipari, ma un giocatore da solo non basta a ribaltare i pronostici. Invece in questo caso basta eccome.

Punizione innocua, all'apparenza, per l'Incisa al 12', ma la difesa si concede il lusso di non prestare troppa attenzione a Riganò sulla corsia destra in area. Il lancio di Vespignani è perfetto, l'ex viola lascia rimbalzare il pallone a terra, alza appena la testa e tocca da posizione defilata infilando la palla in mezzo a portiere e difensore. “Dio perdona, Riga-nò”, cantavano i tifosi della Fiorentina. Ma è il gol del raddoppio che lascia esterrefatti.

Minuto numero 74', il disimpegno all'indietro di un centrocampista terranuovese finisce per errore tra i piedi di Riganò. Il bomber è nel cerchio di centrocampo, si gira. Davanti a lui solo due difensori biancorossi che arretrano in copertura. Avranno pensato: “Da qui non può far niente, deve aspettare i compagni. In velocità non ci batte di certo”. Vero, ma Riganò ha in mente un'altra soluzione. Il portiere Meozzi è leggermente fuori posizione ma non ha colpe su quello che sta per accadere. Due, tre passi in avanti e Riganò lascia partire un destro veloce e spietato, la palla corre per i 40 metri che la separano dalla porta, colpisce il palo interno proprio sotto all'incrocio e finisce in rete: 2-0 e altri tre punti in cascina per l'Incisa.
 

È l'ennesima impresa dell'attaccante che fino a 25 anni suonati si arrangiava nei campionati dilettantistici con la maglia del Lipari, l'isola dov'è nato nel 1974, allenandosi a sera dopo aver lavorato tutto il giorno come muratore. Da lì in poi si è conquistato tutto così: col lavoro, col sudore, con i gol. Al Messina, all'Igea Virtus, al Taranto dove conquistò la C1 all'età in cui gli altri giocatori cominciano a pensare di smettere. E poi la Fiorentina – anzi, Florentia Viola – portata di peso dalla C2 alla Serie A. Esordisce nella massima categoria a 30 anni, a 32 completa una stagione da 19 gol in 17 partite col Messina. Per lui anche un'esperienza nella Liga spagnola con il Levante, poi, negli ultimi anni, il ritorno dai dilettanti, un percorso a ritroso già passato per il Valdarno nel 2011-2012, quando con la maglia del Montevarchi, appena risorto dal fallimento e ancora targato Audax, chiuse con 22 gol in 16 partite.

Dovunque va dà il massimo e i tifosi si innamorano di lui. Dalla Curva Fiesole ai campi sterrati di provincia è tutto un'invocarlo. Perché Riganò è pronto a dare tutto, che ci sia in palio la promozione in Serie A o la salvezza in Prima categoria. La classifica ancora non permette di stare tranquilli, ma i sostenitori dell'Ideal Club Incisa lo sanno: Riganò sarà l'ultimo a mollare.
 

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