29, Marzo, 2024

Elezioni regionali, Bertini: “Valorizziamo e sosteniamo il Pratomagno”

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Parla Elisa Bertini, candidata del Pd alle elezioni del Consiglio Regionale della Toscana

"La candidata del Pd alle elezioni del Consiglio Regionale della Toscana sottolinea l'importanza della valorizzazione del patrimonio della grande montagna della Provincia di Arezzo".

“Dobbiamo valorizzare al meglio il Pratomagno, la nostra grande montagna è una risorsa ambientale, turistica, culturale e paesaggistica". La candidata del Partito Democratico al consiglio regionale della Toscana Elisa Bertini lancia la sua proposta di valorizzazione del Pratomagno, una montagna che fa parte delle radici culturali del Valdarno ma che nello stesso tempo nel corso dei decenni ha subito un forte ridimensionamento demografico che ha messo a rischio le coltivazioni del verde e dunque la tenuta del suolo.

“Le potenzialità del Pratomagno sono immense – ha detto Bertini -, cultura, turismo, tradizioni e ambiente sono strumenti fondamentali per la valorizzazione del suo territorio. La sua storia è fatta di passione e sacrifici, la montagna ha bisogno di attenzione e di cure continue per generare sviluppo, occupazione e investimenti attraverso la valorizzazione delle proprie risorse ambientali agricole, forestali, turistiche oltre a migliorare la qualità dei servizi di queste aree più complesse quali, quelli scolastici e per l’infanzia, postali, socio-sanitari, per concludere con le infrastrutture di web e reti così come ci sono nelle città del fondovalle. Da anni ormai, in un sistema di sinergie diffuse, la Regione Toscana attraverso la concertazione con le istituzioni locali ed i cittadini, ha stretto un patto di azione che sta generando una rinascita di queste zone, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Attraverso i P.S.R (Piano di Sviluppo Rurale) ed i fondi G.A.L. (Gruppo di Azione Locale) cofinanziati dalla tanto vituperata Europa, sono stati destinati 1250 milioni di euro (in tutta la Toscana) per sostenere le imprese del settore agricolo-forestale e per sviluppare migliori condizioni sociali e sanitarie, oltre ai trasporti, così da offrire a tutti i cittadini non solo la percezione di vivere in sicurezza, ma di avere prospettive ulteriormente migliorative dei livelli di vita per le future generazioni. Inoltre per la nostra montagna, sulla dorsale appenninica fra Casentino, Pratomagno e Valtiberina Toscana, la Regione ha finanziato il Progetto di svilluppo delle Aree Interne. La Regione Toscana è il fulcro di questa nuova economia, sia per le grandi aree del demanio regionale interessate nell'area montana, sia per un'offerta diversificata dell'economia che trova in queste realtà prodotti di qualità nel settore agroalimentare, una filiera bosco-legno-energia che rende efficacie nella green energy tutto il legname ricavato dalla coltura dei boschi e, non ultimo, una risposta ad un turismo ambientale che ha posto al centro la riscoperta delle bellezze storiconaturalistiche di questo territorio utilizzando nuovi e vecchi mezzi di locomozione per l'esplorazione della montagna".

"Pertanto occorre pensare, ora più che mai, una serie di obiettivi per realizzare servizi che potrebbero agevolare ulteriormente l'impegno degli operatori del territorio montano, istituzioni, imprese e cittadini, quali: 1. Continuare, attraverso il flusso di finanziamenti europei, nazionali e regionali, a sostenere l'economia della montagna, consentendo agli operatori uno sviluppo, attraverso la multifunzionalità delle imprese, investimenti infrastrutturali sulla viabiltà forestale e comunque azioni che promuovano più settori dei lavori montani. 2. Organizzare un sistema di trasporti e mobilità che agevoli la fruizione dei servizi pubblici di fondovalle e che sia mirato anche alla sicurezza degli operatori della montagna (avere almeno un elicottero per ogni provincia a servizio delle emergenze dei cittadini e del lavoro delle imprese agricole e boschive). 3. Recuperare edifici storici nell'ambito della viabilità agro-silvo-pastorale che possano diventare punti di riferimento del turismo montano attraverso formule di autogestione".

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