16, Aprile, 2024

Edilizia, taglio netto agli oneri aggiuntivi. Chiassai: “Per otto anni hanno contribuito a frenare nuove costruzioni”

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Si tratta di oneri a favore del centro storico, istituiti dall’allora giunta Valentini: erano di 150 euro al metro quadro di Slu, ora sono stati portati a 60 euro. “Misura per sostenere il comparto edilizio”, sottolinea la prima cittadina. “Finora quel fondo era rimasto a zero”

Approvata a maggioranza, nell'ultimo Consiglio comunale, una modifica al regolamento comunale sugli oneri aggiuntivi, che sono stati più che dimezzati: passano infatti da 150 a 60 euro al metro quadrato di Slu. "Una misura per cercare di sostenere il comparto edile, come abbiamo fatto con altre iniziative a sostegno di ristrutturazioni, e che ora può contribuire a far partire nuove Atr", ha spiegato in una conferenza stampa il sindaco Silvia Chiassai Martini. 

Gli oneri aggiuntivi sono una misura introdotta otto anni fa, dall'allora giunta Valentini. In sostanza, puntava a riqualificare il centro storico: si chiedeva infatti agli attuatori di una nuova Atr sul territorio comunale di ristrutturare anche un edificio (privato) del centro storico, oppure di pagare appunto un onere pari a 150 euro a metro quadrato di Slu, da destinare ad un fondo dedicato proprio agli interventi privati nel centro storico. 

"In otto anni, però, il fondo è rimasto a zero – ha aggiunto Chiassai – segno questo che la misura probabilmente scoraggia gli attuatori. Certo, va considerato che nel frattempo si è registrata una grave crisi economica che ha avuto profonde ripercussioni nell'edilizia in tutta Italia, ma sicuramente un onere così pesante non incoraggiava ad investire a Montevarchi. Per questo la nostra amministrazione ha deciso di ridurre drasticamente quella quota, sperando così di far partire questo fondo finora fermo". 

Alle critiche mosse in Consiglio comunale dalle opposizioni, che consigliavano invece di attendere il nuovo Regolamento urbanistico per misure di questo genere, Chiassai replica: "Mi meraviglio che una misura di questo genere non abbia trovato favore unanime. Si tratta di una misura concreta, non di politica astratta e teorica: perché aspettare il nuovo Regolamento urbanistico significa, verosimilmente, attendere almeno un anno e mezzo. E così nel frattempo saremmo rimasti nella stessa situazione di stallo che è andata avanti in questi otto anni. Una linea che non ci appartiene". 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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