25, Aprile, 2024

Discarica Podere Rota, Csai e la gara per l’ affidamento dei lavori di ampliamento

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La società che gestisce la discarica di Podere Rota rende noti tutti i dettagli della gara che ha visto l’affidamento alla Italcostruzioni di Siderno

Non si placa l'attenzione intorno ai controlli effettuati dalle forze dell'ordine nella discarica di Podere Rota. Lo scopo è stato quello di acquisire documenti sulla gara svoltasi nell'ottobre scorso per l'affidamento dei lavori di ampliamento. Le opere, dopo che la vincitrice ha rinunciato all'incarico, sono passate alla Italcostruzioni di Siderno. Le opposizioni di Terranuova e San Giovanni sono intervenute, Csai chiarisce ancora una volta la procedura seguita "improntata al rigoroso rispetto della normativa in tema di appalti pubblici".

"Tenuto conto dell'importo dei lavori oggetto di gara, inferiore ad euro 500.000, si è optato, ai sensi del combinato disposto degli artt. 57, comma 6, e 122, comma 7, d.lgs. 163/2006, Codice dei Contratti Pubblici, per una procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara, in cui si prevede l'invito da parte della stazione appaltante a formulare offerta per l'esecuzione dei lavori ad almeno cinque soggetti".

"Nel rispetto di quanto previsto dall’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP), ora Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con determina n. 2 del 6.4.2011, la selezione dei soggetti da invitare è stata preceduta da un’indagine di mercato, effettuata mediante avviso pubblicato sul sito internet aziendale di Csai e sul sito dell’Osservatorio della Regione Toscana, in cui si chiedeva ai soggetti in possesso della qualificazione SOA necessaria per svolgere i lavori in oggetto di manifestare il proprio interesse ad essere invitati alla procedura; la scadenza per la presentazione della manifestazione di interesse veniva fissata per il 7 aprile 2015. A conferma dell’efficacia dell’indagine di mercato effettuata, alla data di scadenza presentavano richiesta di essere invitate alla procedura ben 51 aziende. Nonostante l'importo dei lavori inferiore ad euro 500.000,00 consentisse di invitare solo cinque soggetti, Csai, nell’ottica di allargare al massimo la concorrenza, decideva di ampliare la platea dei concorrenti a 25 imprese; al fine di garantire la massima trasparenza, l'individuazione dei 25 soggetti da invitare tra i 51 che avevano manifestato il relativo interesse a partecipare alla gara è stata effettuata mediante sorteggio pubblico".

La società, poi, continua spiegando che dal sorteggio sono state selezionate 24 imprese invitate a presentare la propria offerta entro il primo luglio. 14 quelle pervenute. La Commissione di gara ha verificato tutta la documentazione e i requisiti richiesti.

"La gara è stata aggiudicata alla ditta Smeda srl che, con un ribasso del 45,811%, si obbligava ad eseguire i lavori oggetto di appalto per un importo di complessivi euro 265.592,10; tenuto conto dell'esito favorevole di tutte le verifiche previste dalla normativa vigente, la società Csai invitava la Smeda srl alla produzione dei documenti finalizzati alla stipula del contratto. Poiché Smeda non inviava i documenti richiesti, in data 26.11.2015 veniva formalmente invitata alla stipula; con nota del 27.11.2015, Smeda comunicava l’impossibilità di addivenire alla stipula poiché un fornitore non era più in grado di mantenere i prezzi che Smeda stessa aveva indicato nell’offerta rimessa a Csai".

"Il Consiglio di amministrazione di Csai, riunitosi in data 2.12.2015, preso atto della rinuncia di Smeda: dava mandato ai propri uffici di procedere all’escussione della cauzione provvisoria rilasciata dalla stessa Smeda a garanzia della mancata sottoscrizione del contratto di appalto, poi effettivamente incamerata da Csai; aggiudicava l’appalto alla seconda impresa in graduatoria, la Italcostruzioni Srl che, con un ribasso del 42,101%, si obbligava ad eseguire i lavori oggetto di appalto per un importo di complessivi euro 283.122,09".

"Csai procedeva, dunque, alle verifiche previste dal d.lgs. 163/2006, Codice Appalti Pubblici, e dal d.lgs. 159/2011, Codice Antimafia, sulla società Italcostruzioni srl, nonché su tutte le persone fisiche titolari di cariche nella suddetta società; come già dichiarato pubblicamente da Csai, dalle verifiche effettuate non sono emersi elementi ostativi alla sottoscrizione del contratto di appalto. Per questi motivi, Csai in data 29.12.2015 provvedeva alla stipula del contratto per l’affidamento dei lavori, fermo restando, come impone la legge, la facoltà di sollevare la ditta affidataria nel momento in cui venga meno un qualsiasi requisito necessario, tanto più se relativo alla documentazione anti mafia". 

La società che gestisce la discarica conclude: "Csai ribadisce di aver operato nel rigoroso rispetto della normativa, respinge le insinuazioni di aver agito con discrezionalità e/o di aver aggiudicato i lavori in maniera inopportuna, confermando piena e massima fiducia sulla professionalità e onorabilità dei propri dirigenti e funzionari amministrativi".

 

 

 

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