18, Aprile, 2024

Disagi e disservizi per gli operatori sanitari che dal Valdarno raggiungono Firenze. Intervengono i Cobas

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I delegati Rsu Cobas Usl Toscana centro: “Una situazione insostenibile, ingiusta e
socialmente inaccettabile. Nonostante i reclami fatti alla Regione Toscana e denunce dei lavoratori persino ai carabinieri, il TPL su gomma non funziona”

Disagi per i pendolari che dal Valdarno fiorentino e aretino si spostano ogni giorno per andare a lavorare a Firenze con gli autobus. A lamentare le difficoltà, in maniera particolare per gli operatori sanitari, sono i delegati Rsu Cobas P.I. della USL Toscana centro intervenuti con "reclami sulla qualità delle rete dei servizi con lo scopo di rendere questo tipo di servizio pubblico, più sicuro confortevole dignitoso e inclusivo, per assicurare la copertura dei vari paesi, frazioni e abitati anche quelli più decentrati. Cosa non facile però da farsi, dopo i tagli/accorpamenti e soppressioni di linee corse e fermate, per i ripetuti sovraffollamenti e ritardi".

I Cobas continuano: "Tutto questo però, non riceve la dovuta attenzione da parte dell’assessore regionale Ceccarelli, che si occupa di mobilità e che, come sappiamo, ha gestito il decreto di assegnazione ad una SpA, per effetto della gara unica regionale per il servizio di TPL su gomma in tutta la Toscana. Per ora, viste le numerose e ripetute segnalazioni pervenute dai lavoratori della sanità, circa disagi, criticità e funzionamento del servizio e dei vari “disservizi” causati dalla ditta di trasporto pubblico ALA di Piandiscò, la riorganizzazione del TPL su gomma, lotto debole, non funziona, anche perché la razionalizzazione delle corse e gli alti costi sociali dei biglietti/abbonamenti non assicurano un servizio di qualità (certezza sulle partenze, sugli arrivi, sull’utilizzo di bus di ultima generazione)".

"Gli ultimi reclami, avanzati dai nostri delegati sindacali e dagli stessi lavoratori, alcuni con denunce persino ai carabinieri e l’avvio di azioni risarcitorie, sui disservizi e disagi, sono stati causati dalla ditta di trasporto pubblico ALA di Piandiscò, ma sulle condizioni trasportistiche niente è cambiato. La Regione Toscana, nella figura dei suoi responsabili del trasporto pubblico locale, non ha mai concretamente evitato che tutti questi disagi e disservizi si perpetrassero, ma si è limitata semplicemente ad applicare, a detta di essi, fumose procedure di verifica, limitandosi a girare di volta in volta le risposte che la ditta dava, una volta interrogata sul problema".

"La ditta ALA offre un servizio sulla tratta Valdarno – Firenze alquanto scadente. Il più recente episodio di disservizio, riguarda una corsa di ritorno, di domenica mattina presto, da Careggi verso il Valdarno, che non è stata mai effettuata e sulla quale sono state chieste spiegazioni alla stessa ditta, la quale si è giustificata con gli utenti dichiarando, verbalmente, l'improvvisa malattia dell'autista. Questo ha comportato che molti lavoratori, delle due Aziende sanitarie di Careggi e Santa Maria Annunziata, sono stati lasciati a piedi. Paradossale è che la domenica la ditta, probabilmente su precisa indicazione della Regione Toscana, lascia i lavoratori dell'ospedale Santa Maria Annunziata a più di 1 Km dallo stesso, quando ci sarebbe una fermata proprio davanti al presidio ospedaliero, e questo perché lo stesso pullman, deve poi proseguire in direzione Careggi e in questo modo, a detta loro, risparmiano del tempo".

"Come delegati Rsu Cobas P.I. USL Toscana Centro, proprio a fronte dei continui disagi e disservizi che ci vengono segnalati dai lavoratori/pendolari, chiediamo alla Regione Toscana e ai responsabili del Trasporto Pubblico Locale su gomma, che siano fatte urgentiverifiche: sul funzionamento dei servizi, sullo stato dei mezzi della ditta ALA, sulla loro messa in sicurezza, sulla garanzia delle condizioni igienico sanitarie degli stessi mezzi, sul rispetto del contratto di servizio rivedendo, se necessario, la rimodulazione dello stesso (corse, fermate, orari) al fine di garantire non solo il diritto alla mobilità, ma la stessa dignità e sicurezza dei pendolari, i quali non possono più accettare disfunzioni e ingiustizie sociali, anche perché il TPL su gomma viene abbondantemente pagato".

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