25, Aprile, 2024

Dentro il Centro Culturale Islamico di Figline Valdarno

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Abbiamo visitato il Centro Culturale di Via Castel Guinelli, a due passi da Piazza Marsilio Ficino, per conoscere meglio la comunità musulmana locale e le loro attività religiose e culturali.

Dopo aver parlato con Abdelilah Balboula di Islam in Valdarno e aver visitato il Centro Culturale Islamico di Montevarchi, abbiamo chiuso la nostra indagine sui luoghi di culto musulmani, visitando il Centro Culturale Islamico di Figline Valdarno.

Situato a due passi dalla centralissima Piazza Marsilio Ficino, il Centro Islamico figlinese è sede dell’associazione “Amici del Valdarno”, che organizza al suo interno numerose attività di integrazione, oltre che ad ospitare spazio per culto e preghiera.

Abbiamo incontrato il vice presidente Mohamed Afroukh, che ci ha raccontato la realtà che l’associazione vive quotidianamente all’interno del centro culturale, con l’obiettivo di spostarsi prossimamente in un luogo più consono ad ospitare il numero di persone che abitualmente lo frequentano.

Questo spazio esiste dal 2006, e fino ad oggi non abbiamo mai avuto particolari problemi con il vicinato. Le persone che vivono qui intorno sono sempre state molto tranquille con noi, e noi abbiamo sempre cercato di svolgere le nostre attività e le nostre preghiere nel rispetto altrui. Posso dire, rispetto alla nostra esperienza, che i casi di disturbo, offesa e fastidio possono ridursi all’1% delle centinaia di persone che abbiamo conosciuto ed incontrato. Certo, soprattutto negli ultimi tempi, qualche episodio è capitato ma si tratta di cose minimamente preoccupanti”.

Proprio riguardo a questo, Mohamed ci mostra un foglietto lasciato nella cassetta della posta dello spazio, dove si possono leggere offese all’Islam e ai frequentanti del Centro Islamico, scritte con calligrafia apparentemente molto “giovanile”:

“Non è niente di grave, ovviamente genera un po’ di fastidio; ma come ho detto, si può sempre trovare una percentuale minima intollerante: abbiamo ovviamente avvisato le forze dell’ordine per semplice tutela alle persone che frequentano il Centro, soprattutto i bambini. Ma si tratta di episodi rarissimi, niente di preoccupante. In linea di massima conviviamo serenamente con la città e i figlinesi”.

Nonostante questo è nota una campagna di raccolta firme, ad opera di una parte di cittadini, per impedire il trasferimento del Centro Islamico in una zona meno centrale; un dibattito sviluppatosi nei mesi passati, al quale hanno partecipato anche esponenti dei partiti politici presenti in Consiglio Comunale.

“Avevamo cercato di trasferirci in uno spazio più capiente, più consono alle nostre attività: questo luogo non è sufficientemente grande per ospitare la preghiera femminile e quella maschile, e i corsi di italiano che organizziamo all’interno. Nel periodo in cui le frequenze sono più grandi – il periodo di Ramadan– siamo costretti a chiedere spazi momentanei al Comune, per evitare disagi nel quartiere che potrebbero essere causati dall’affluenza piuttosto numerosa. Frequentano il nostro Centro molti Musulmani che abitano a San Giovanni Valdarno, ma anche a Reggello, Rignano, Faella e Incisa”.

“In accordo con il Comune eravamo in trattativa per trasferirci in uno spazio in Via Garibaldi, ma siamo al momento fermi a causa della raccolta firme della cittadinanza.
Il nostro spazio è sempre aperto a tutti, non siamo integralisti né pericolosi, però possiamo comprendere che la frequentazione massiccia possa causare in prospettiva disagio nelle case confinanti o vicine: stiamo trattando in altre zone del suolo comunale, cercando di evitare luoghi all’interno dei condomini per evitare difficoltà. Abbiamo presentato queste possibilità all’Amministrazione Comunale e stiamo aspettando risposte per capire come orientarci, nel rispetto di tutti.
Noi non vogliamo problemi con nessuno, l’unica cosa che vogliamo è convivere ed integrarci anche con le altre fedi: con i Cristiani, Buddisti e Ebrei siamo tutti fratelli. Chiediamo solo uno spazio consono dove svolgere le attività di preghiera della nostra comunità”.

Il primo passo per muoversi verso l’integrazione con la città ospitante, è sicuramente quello di promuovere occasioni di istruzione della lingua italiana, come settimanalmente si svolgono anche all’interno dello spazio:

“Come detto, organizziamo anche corsi di lingua italiana, in collaborazione con la scuola Leonardo Da Vinci, ogni fine settimana. La scuola ci ospita per alcune ore settimanali, ma spesso per i bambini non sono sufficienti: per questo utilizziamo questo spazio anche per svolgere ore di lezione ulteriori. Vorremmo aver spazi più consoni anche per questo tipo di attività e per creare occasione di gioco per i bambini stessi”.

“Noi siamo aperti, abbiamo rapporti cordiali con il Comune, con la Parrocchia, non abbiamo mai avuto problemi: partecipiamo alla festa delle culture del mondo di Loppiano, portando i nostri piatti tipici. Lo stesso avviene in occasioni all’interno delle iniziative nel centro storico, come ad esempio Autumnia.
Crediamo  che la conoscenza reciproca possa aiutare molto a comprendersi e a favorire l’integrazione. Sono tanti anni che viviamo qui, e anche in seguito agli ultimi eventi di Terrorismo in cui si è parlato di Islam non moderato, non abbiamo riscontrato nessun tipo di pregiudizio o problema effettivo, camminando per strada. All’interno del Centro Culturale è nostro interesse primario quello di controllare chi lo frequenta sporadicamente e garantirne la sicurezza: siamo responsabili di conoscere storia e attività di ogni eventuale nuovo frequentante, per garantire che non ci siano infiltrazioni eventuali. La gran parte dei Figlinesi hanno ben compreso questo, valutando anche il dato di fatto che dal 2006 ad oggi non ci sono mai stati reali problemi o disagi causati da noi, nella zona”.

 

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