20, Aprile, 2024

Covid-19, esiti dei test. Chiassai chiede spiegazioni alla Asl: “Procedura anomala”

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Il sindaco Silvia Chiassai Martini parla della questione mossa dalla Asl sui tamponi rilevati dal macchinario Menarini. “Chiedo spiegazioni nel rispetto della donazione a tutela della sanità pubblica e di tutti i cittadini, senza una certezza che la seconda diagnosi sia più corretta rispetto alla prima”

"Una procedura anomala con cui la Asl ha messo subito in discussione l'esito dei test con il macchinario Menarini", a parlare del caso di tre valdarnesi risultati positivi al primo test effettuato e negativi al secondo riscontro al San Donato di Arezzo, è il sindaco Silvia Chiassai Martini.

Secondo la prima cittadina nel comunicato della Asl verrebbe messo in discussione il risultato del primo tampone riferendosi a problematiche legate al macchinario donato dalla comunità di Montevarchi, causando così la sospensione dei tamponi in Valdarno.

"È stata portata avanti una procedura anomala – afferma Chiassai – non capisco come mai sia stato gettato in pasto ai giornali un'informazione così delicata, come mai sia cambiata la direttiva di sicurezza data ai cittadini così improvvisamente senza un terzo tampone per capire quale potesse essere con più sicurezza l'esito corretto; mi domando se l’esito non sia stato quello di bloccare l’utilizzo del macchinario e tornare ad una centralizzazione delle analisi solo ad Arezzo. Forse ha dato fastidio che la vallata si sia allertata e resa disponibile a donare alla sanità pubblica un macchinario e 1800 tamponi a tutto il territorio, che è stato lasciato da solo, dove è da marzo che chiedo siano fatti tamponi a tutti gli operatori sanitari degli ospedali, delle RSA e dei distretti sanitari. Ed i casi in Valdarno sono altissimi proprio perché legati alla mancanza di controllo e di analisi a tappeto nei soggetti più a rischio."

"Mi domando come mai questo fatto di una gravità estrema si sia verificato con affermazioni così certe sull’inefficacia di un macchinario – continua Chiassai – fatto da un azienda leader nel territorio e a livello internazionale, e proprio quello legato alla donazione fatta all’Ospedale del Valdarno. Richiedo naturalmente una risposta immediata da parte della Asl sulla gravità di quello che è avvenuto e sul repentino cambio di direttiva da impartire a questi cittadini che improvvisamente si sono sentiti dichiarati positivi, poi negativi; a tutela loro e di tutta la cittadinanza che adesso ha anche 30 contatti stretti, liberi, giustamente, ma tuttavia senza una certezza che la seconda diagnosi sia più corretta rispetto alla prima."

 

 

 

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