29, Marzo, 2024

Coronavirus, la precisazione della cooperativa “Giovani Valdarno” sul contagio della RSA Fabbri Bicoli

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In riferimento alla situazione di emergenza sanitaria della RSA di Bucine, la cooperativa che ha in gestione la struttura ha rilasciato un comunicato

Parla la cooperativa "Giovani Valdarno" sui casi di contagio per la RSA Fabbri Bicoli di Bucine: ad oggi sono 10 i deceduti a causa di complicazioni per Covid-19; la cooperativa, che ha in gestione la casa di riposo, ha deciso di rilasciare un comunicato sul proprio sito in cui viene precisata la situazione all'interno della struttura sanitaria.

"Le misure di prevenzione e contenimento adottate fin da prima che emergessero casi positivi all’interno della struttura, continuano a essere costantemente monitorate e potenziate – scrive Giovani Valdarno – in base all’evolversi della situazione e delle disposizioni delle autorità politiche e sanitarie nazionali, regionali e locali. Le principali azioni messe in atto nel corso delle settimane precedenti sono state le seguenti:

  • Divieto di accesso per tutti i familiari dal 6 marzo 2020;
  • Transito in struttura riservato esclusivamente ai medici, al personale e ai manutentori essenziali;
  • Aggiornamento continuo della dotazione di DPI in base all’evolversi della situazione, secondo quanto prescritto dai protocolli sanitari;
  • Sanificazione degli ambienti, ripetuta più volte da parte di ditta specializzata esterna;
  • Predisposizione di un Access Point per la misurazione della temperatura e verifica delle condizioni sanitarie del personale in ingresso;
  • Riorganizzazione delle vie di accesso e uscita dai reparti e dei percorsi sporco/pulito in modo da evitare sovrapposizioni dei percorsi e contatti tra operatori in servizio presso reparti diversi;
  • Riorganizzazione delle modalità di raccolta dei rifiuti e di pulizia degli ambienti in ottemperanza alle normative e ai protocolli sanitari;
  • Utilizzo di promemoria visivi (poster, cartelli, procedure schematizzate) per promuovere informazioni e consolidare le buone pratiche tra il personale;
  • Formazione specifica del personale addetto alla struttura (infermieri, operatori socio-sanitari e assistenti, addetti ai servizi di pulizia e cucina, addetti all’Access Point) con particolare attenzione ai seguenti temi: caratteristiche del virus e sue modalità di trasmissione, epidemiologia, presentazione clinica, diagnosi, trattamento, procedure da seguire in presenza di un caso sospetto o probabile/confermato, gestione rifiuti.
  • Diffusione dei protocolli messi a punto dalle autorità sanitarie presso ogni operatore sotto forma di  video accessibile tramite smartphone o, per chi non ne fosse, provvisto, di tablet fornito dalla struttura.

"Il nucleo cognitivo-comportamentale, il più colpito dai casi di contagio da Covid, continua ad essere gestito dall’Azienda USL Toscana Sud-Est – continua la cooperativa – Ad oggi sono decedute dieci persone positive al Covid, tutti ospiti della struttura. All’interno della struttura sono presenti 17 persone positive al Covid; due persone positive al virus si trovano invece in ospedale. Tra gli operatori sono state contagiate 24 persone, tutte in isolamento presso il proprio domicilio. In conseguenza alle rilevazione di casi positivi, oltre alle misure sopra descritte, abbiamo provveduto ad eseguire le seguenti azioni di contenimento:

  • Isolamento funzionale degli ospiti positivi o sospetti in base al protocollo regionale;
  • Implementazione, in base ai protocolli sanitari, della dotazione di DPI che comprende mascherine, guanti monouso, tuta integrale, camici, visiere o occhiali, sovrascarpe, prodotti specifici per l’igiene delle mani;
  • Costituzione di una task force dedicata all’aggiornamento continuo della formazione degli operatori rispetto all’evoluzione delle procedure e degli strumenti di comunicazione e informazione usati all’interno della struttura (segnaletica, cartellonistica, ecc.). 

"Abbiamo inoltre provveduto alla sostituzione degli operatori malati o che hanno lasciato l’incarico in seguito all’assunzione da parte del sistema sanitario – conclude Giovani Valdarno – Abbiamo, infine, predisposto un servizio telefonico di supporto psicologico per operatori malati e familiari degli ospiti.

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