28, Marzo, 2024

Comitato e Lista per il Serristori: dopo la petizione silenzio assordante da parte della Regione

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Dopo la petizione firmata da 6.000 cittadini che chiedeva di non depotenziare il pronto soccorso del presidio figlinese al Comitato per la difesa dell’Ospedale Serristori e alla Lista civica Salvare il Serristori non è arrivata alcuna risposta dalla Regione. “Riteniamo ancora più grave che gli onorevoli eletti sul territorio, non abbiano minimamente accolto la petizione”

"Ci aspettiamo che i cittadini vengano ascoltati" aveva affermato Valentina Trambusti alla presentazione della petizione, organizzata dal Comitato per la difesa dell'Ospedale Serristori e dalla Lista civica Salvare il Serristori,  per salvare il pronto soccorso del presidio figlinese. La raccolta di firme sottoscritta da 6.018 persone è stata consegnata lunedì 23 maggio ma da allora nessuno della Regione si è fatto sentire.

"A oggi – affermano – a quasi due settimane dalla consegna delle oltre 6000 firme dei cittadini del Valdarno contro il depotenziamento del Pronto Soccorso del presidio figlinese,  nessuna Istituzione ci ha contattati, rendendo così preoccupante il silenzio che è calato sulla volontà espressa dai cittadini. Vogliamo ricordare che il loro dovere è quello di ascoltare i bisogni della comunità espressi in maniera pacifica e secondo quanto permesso dalla legge. Non contattando gli esponenti della Lista o del Comitato, escludono l'ascolto di oltre 6000 persone. Non abbiamo portato alla loro attenzione una necessità personale, bensì la richiesta di mettere a norma secondo la legge 51 voluta dalla regione Toscana nel 2009, il Pronto soccorso figlinese, ovvero renderlo sicuro, efficiente e in grado di rispondere alle urgenze del territorio come previsto dai Patti Territoriali del 2013".

Oltre alla Regione la critica è rivolta anche ai parlamentari del Valdarno: "Riteniamo ancora più grave che gli onorevoli, eletti sul territorio, non abbiano minimamente accolto la petizione trincerandosi in un silenzio e in un omertà che sicuramente non li solleverà da eventuali loro responsabilità se la delibera dell'azienda sanitaria che toglie il chirurgo di guardia dalle ore 19:00, sarà attuata rendendo il pronto soccorso un semplice front-office dell'Osma". 

Quindi: "Ci rivolgiamo così anche a altre forze ed esponenti politici che vogliano ascoltare oltre 6000 cittadini e che ci possano aiutare a far sì che il nostro Ospedale possa avere un pronto soccorso a norma di legge ed evitare così che le urgenze siano trasferite direttamente a Ponte a Niccheri".

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