29, Marzo, 2024

Caso Ato e gestione dei rifiuti, il Movimento 5 Stelle del Valdarno: “Il sistema non funziona, va cambiato”

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Conferenza stampa dei portavoce M5S del Valdarno aretino: “Al di là di quello che emergerà in sede penale, è ormai chiaro che il sistema delle tre macro-aree voluto dalla Regione e dal Pd è inefficiente, costoso e controproducente. Serve la volontà politica e amministrativa di cambiare la Legge regionale che lo ha istituito”

La notizia della chiusura delle indagini sul caso del maxi-appalto per la gestione dei rifiuti in Ato Toscana Sud è di oggi. Ma per il Movimento 5 Stelle del Valdarno aretino, da tempo impegnato in una battaglia su questo fronte, non si possono aspettare gli esiti della vicenda giudiziaria, per modificare un sistema che i pentastellati definiscono "inefficiente, inadeguato, e con scarsa capacità di controllo da parte dei comuni". 

La proposta emersa dalla conferenza stampa urgente dei rappresentanti del M5S di tutti i comuni del Valdarno aretino è di modificare la legge regionale che ha istituito gli Ato. "Lo stiamo chiedendo da mesi, finora inascoltati. Ma il sistema, così come lo hanno progettato la Regione e il Pd, non funziona. La nostra preoccupazione è che le amministrazioni oggi si assolvano dicendo: “Aspettiamo l’esito del procedimento penale”. Non possiamo, l’esito del procedimento penale è irrilevante per noi. Quelle criticità, che oggi sono confermate dalla magistratura al di là di condanne che ci potranno essere o meno, esistono: il sistema va cambiato. E purtroppo se le grosse responsabilità sono del Pd, dobbiamo dire che le amministrazioni di altro colore politico, purtroppo, non ci danno grossi segnali di volontà di cambiamento". 

L'avvocato Donella Bonciani, che ha studiato gli atti di quella gara d'appalto poi finita al centro dell'indagine, ma anche la Legge regionale che ha istituito gli Ato, spiega: "La responsabilità penale è una responsabilità personale, quindi vedremo quali saranno gli sviluppi di questa vicenda a livello giudiziario. Quello che è ci preme sottolineare, invece, è che la responsabilità politica e amministrativa è di chi ha voluto questo sistema di gestione integrata dei rifiuti. Una responsabilità tutta del Pd e di chi amministra questa Regione. Hanno istituito un sistema inefficiente, con i costi del servizio aumentati dell’8% in tre anni; un sistema inadeguato, che non promuove la differenziata ma gli inceneritori; e, grave responsabilità, non hanno controllato l’operato dell’Ato".

"Non sono stati messi in atto nemmeno agli adempimenti per la prevenzione della corruzione", puntualizza Bonciani. "Manca tutto, dal piano alla formazione. Dove erano i nostri sindaci e i nostri amministratori? Perché nessuno in assemblea ha denunciato questa criticità? Non è stata adottata nemmeno la Carta della qualità dei servizi. È un problema politico e amministrativo, perché non si riesce a controllare la qualità mancando lo strumento fondamentale previsto dal contratto". Alla luce di queste carenze, il M5S propone di "risolvere il rapporto con Sei Toscana. A quel punto va cambiata la legge, per avere non più un unico gestore ma l’affidamento a più gestori e un periodo più breve". 

 

 

Sul tavolo ci sono poi altre questioni su cui i pentastellati portano avanti la loro battaglia, da quella del conflitto di interessi insito nel sistema, ("Lo dice l’Antitrust: oggi l’ente pubblico, affidatario del servizio, partecipa anche alla società gestore e ai gestori degli impianti. Così è impossibile che il controllo sia attuato in modo efficace"), al ruolo dei sindaci dei comuni sede di impianto, in assemblea ("Il potere decisionale in sostanza è affidato solo ai sindaci dei comuni sede di impianti: cinque sindaci, in Ato Sud, che decidono per tutti"), fino alla questione dei rapporti con le società che sono gestori di discariche e impianti: "La situazione ideale è che questi gestori siano separati da chi si occupa invece di raccolta e conferimento, a differenza di quanto accade oggi". 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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