19, Aprile, 2024

While We Were Sleeping: la mostra di Lewis Hammond ospitata da Casa Masaccio

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Dopo un periodo di studio trascorso in Toscana, Lewis Hammond espone While We Were Sleeping: trasformazioni, contrasti e polarit opposte sono solo alcuni dei temi che si incontrano durate il percorso figurativo dell’artista.

Dal 27 marzo al 5 giugno 2021Casa Masaccio- Centro per l’Arte Contemporanea ospita While We Were Sleeping: la prima mostra personale in un’istituzione museale di Lewis Hammond (1987); a cura di Rita Selvaggio. Il concepimento di questo progetto si sviluppa a partire da un periodo di ricerca che l’artista, ospite dell’Artist-in-Residence-Program, ha trascorso in Toscana nello scorso autunno, studiando la storia dell’arte del territorio.

Il percorso espositivo accoglie il visitatore con l’immagine di una figura che annega in acque inclementi e rimanda a motivi di riflessione che vengono espressi attraverso il simbolismo della figurazione. I versi di Morte per acqua da “La Terra Desolata” di T.S: Eliot, con le loro variazioni tonali e meditative, con i loro diversi registri espressivi, fanno da ideale struttura portante a tutto l’impianto espositivo e ci inducono a ripensare la nostra stessa mortalità. Una sorta di presenza testuale continua questa che illumina lo sfondo delle immagini.

Il concetto di trasformazione, dal fiorire all’appassire, dalla nascita alla morte, dal principio alla fine, e l’oscillazione tra queste polarità, struttura lo svolgersi della mostra. La rappresentazione si ambienta in paesaggi immaginari privi di presagi e nostalgia, interni asfissianti, notti buie e fiamme di vulcani, pece e fuoco e una terra che sta per essere sommersa da un diluvio rosso. -“Molti dei miei dipinti rappresentano persone in uno stato di disorientamento mentre i loro corpi appaiono mutilati, moltiplicati o mutati. I corpi assorbono la violenza di un presente distopico e violento, di spazi omogenei e riduttivi nei quali gli individui si trovano in una perpetua ricerca di identità”- dichiara con fermezza l’artista.

Sulle pareti della “casa”, tra i materiali a crudo della sua architettura alternati a monocromi a terra verde, come era tipico per i chiostri al tempo di Masaccio, la pittura di Lewis Hammond accoglie i riverberi di un intangibile orizzonte additando una soggettività senza più soggetto, dislocata da un luogo proprio e originario e gettata in uno spaesamento ontologico. La perfezione dell’origine fa spiccare meglio la caduta e Flebas, il fenicio, ha dimenticato il grido dei gabbiani

Lewis Hammond vive e lavora tra Londra e Berlino. Nato nel 1987 a Wolverhampton, nel Regno Unito, ha conseguito il diploma post-laurea nel 2017 presso la Royal Academy Schools di Londra. Hammond realizza dipinti ad olio che rappresentano stati psicologici, utilizzando aspetti del proprio vissuto per caratterizzare il suo lavoro. Intrecciando riferimenti storico-artistici con la cultura pop, Hammond costruisce mondi in cui i soggetti si ritrovano in una perpetua ricerca di auto-identificazione. Paesaggi immaginari e spazi architettonici ristretti evocano sensazioni di ansia e alienazione con la degradazione di corpi dalle connotazioni razziali e con paure e desideri.

 

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