24, Aprile, 2024

Carenze di organico all’ospedale Serrisori, anche la Cgil rilancia l’allarme

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Dopo i Cobas, anche la rappresentanza sindacale della Cgil chiede all’azienda sanitaria di reintegrare il personale sanitario necessario: “Da mesi denunciamo la grave situazione di disagio e la mancanza delle condizioni di sicurezza per lavoratori e del reparto di medicina A”

La carenza di organico all'interno del reparto di medicina del Serristori resta al centro dell'attenzione. Già i Cobas hanno lanciato un allarme, e ora anche la Cgil si rivolge all'azienda sanitaria perché prenda i dovuti provvedimenti: "Da molti mesi – si legge in una nota della FP Cgil Usl Toscana Centro – denunciamo la grave situazione di disagio e la mancanza delle condizioni minime di sicurezza per i lavoratori e gli utenti che vengono ospitati nel reparto di medicina A del Presidio Ospedaliero Serristori".

"A causa della planimetria di questo servizio che si sviluppa su due corridoi  – riferisce il responsabile del sindacato, Simone Baldacci – e della insufficiente presenza di personale infermieristico, la sorveglianza clinica e l’assistenza infermieristica risultano sempre più difficoltose e prive dei requisiti minimi di sicurezza per gli utenti: i soli due infermieri presenti nel turno notturno, che devono coprire 23 posti letto di High Care medica, non possono garantire la necessaria sorveglianza dei pazientti. Una situazione di grave rischio clinico già riscontrata dal responsabile aziendale del Rischio Clinico Dr. Venneri, nel corso di un Audit del 28 giugno 2017, effettuato a seguito di un evento che aveva coinvolto un paziente, fortunatamente senza conseguenze", ricorda il rappresentante sindacale.

"Da allora, nonostante le ripetute sollecitazioni, nulla è stato fatto: inoltre dal mese di maggio – ha aggiunto Baldacci – si è registrato un peggioramento delle condizioni di sicurezza per i pazienti, a causa dell’ulteriore mancanza di 2 operatori sociosanitari, sui 6 giornalieri presenti, che hanno ottenuto i benefici della legge 104 con i relativi congedi e di un altro operatore certificato con attività lavorative ridotte, senza che sia stata prevista nessuna sostituzione. Per questo, come FP Cgil chiediamo l’immediata implementazione di un OSS in turno, in modo da sanare questo grave carenza di sicurezza, ritenendo intollerabile che l’Amministrazione, nonostante le ripetute segnalazioni ricevute da più di un anno, non abbia ancora adottato le misure idonee a ripristinare le condizioni minime per garantire la sicurezza degli utenti, esponendo i lavoratori ad assumersi costantemente responsabilità professionali non dovute". 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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