25, Aprile, 2024

Bilancio in rosso di 4 milioni di euro in Sei Toscana, la preoccupazione di Ato: “Serve ritorno ad effettivo controllo pubblico”

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Ieri la seduta del Consiglio Direttivo della Autorità, che ha approvato all’unanimità un documento che sarà ora sottoposto all’assemblea dei Sindaci. Ma intanto il Presidente del Consiglio Direttivo esprime preoccupazione per la situazione attuale del gestore unico della raccolta dei rifiuti, Sei Toscana

Il bilancio 2017 chiuso con una perdita di 4 milioni di euro; il presidente Paolini (espressione della parte pubblica) che si dimette proprio all'approvazione del bilancio; una compagine societaria in cui ormai il socio privato ha la maggioranza. È il quadro di Sei Toscana, il gestore unico della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Ato Toscana Sud, fra le province di Grosseto, Siena e Arezzo, Valdarno compreso. 

Un quadro che ha suscitato la preoccupazione e l'intervento anche della stessa Ato, che oggi interviene in merito con un lungo comunicato, in seguito alla seduta del Consiglio Direttivo di ieri che ha prodotto, all’unanimità, un documento che sarà sottoposto all’Assemblea dei Sindaci in corso di convocazione per i primi giorni di luglio. "In questa fase, caratterizzata da molteplici dichiarazioni di singoli Amministratori Comunali, il Presidente del Consiglio Direttivo, Alessandra Biondi ritiene necessario illustrare all’opinione pubblica la posizione ufficiale dell’Autorità", spiega la nota.

Ato "esprime in primo luogo viva preoccupazione per i contraccolpi sulla concessione del servizio rifiuti derivanti dalle recenti vicende societarie del Gestore Unico, emerse clamorosamente negli ultimi giorni: la grave perdita di oltre 4 milioni del bilancio 2017 di SEI Toscana, in brusco peggioramento di quasi 6 milioni rispetto all’utile di 1,2 milioni dell’anno precedente; la crisi di governance del Gestore Unico acuita dalle dimissioni del Presidente Paolini espressione dei soci pubblici, sintomo di contrasti con il socio privato STA, con il quale è inoltre in pesante contrapposizione anche l’altro socio privato (Cooplat/Ecolat); con le pesanti critiche dell’Amministratore Delegato di Sei Toscana nei confronti degli Amministratori straordinari di nomina prefettizia, che hanno complicato ulteriormente l’interlocuzione dell’Autorità con rappresentanti del Gestore unico". 

"Di fronte a queste criticità l’Autorità ATO Toscana Sud è chiamata ad una ferma presa di posizione a tutela di tutte le amministrazioni comunali che rappresenta e delle loro comunità locali, nonché dei lavoratori direttamente ed indirettamente occupati nel ciclo dei rifiuti. sse portante di qualsiasi intervento strategico sulla Concessione – sottolinea Ato – è il rapido ripristino di un effettivo controllo pubblico del capitale del Gestore Unico, ritornando alla situazione insita nel Raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario della Gara, guidata dal socio pubblico Siena Ambiente e con la partecipazione maggioritaria dei soci pubblici". Una situazione che non esiste più perché, dopo l'aggiudicazione della gara, sono avvenuti "passaggi societari che hanno portato all’attuale situazione di governance, sbilanciata verso il principale socio privato". 

"L’Autorità ATO Toscana Sud esprime quindi il forte auspicio che nel capitale del Gestore Unico possano rapidamente subentrare importanti operatori di matrice pubblica, capaci di apportare competenze manageriali nel settore dei servizi pubblici e una forza finanziaria idonea a sostenere gli importanti investimenti necessari per il miglioramento del servizio. Per essere effettivamente risolutore delle criticità esistenti, tale riassetto societario dovrà portare anche ad uno smantellamento dei vincoli statutari e/o di patti parasociali che hanno finora garantito al socio privato STA di esprimere il management della società e la maggioranza del CdA, pur possedendo solo il 26% delle quote di SEI Toscana".

Necessario, sottolinea ancora l'Ato nella sua nota, che Sei Toscana si rifocalizzi "sulla Concessione e sull’impegnativo sforzo di suo efficientamento economico e miglioramento del servizio, abbandonando velleità di espansione in altri ambiti territoriali che sottraggono energie e risorse, oggi entrambe carenti". Insomma, la gestione dei rifiuti deve rimanere il punto focale di Sei Toscana, e in questo "l’Autorità ATO Toscana ribadisce l’imprescindibile esigenza di garantire continuità al presidio di legalità della concessione del servizio rifiuti, mediante la prosecuzione del mandato dei Commissari prefettizi fino al ricambio degli attuali amministratori di SEI Toscana".

L'Autorità auspica infine che sia fatta chiarezza sui compiti e i rapporti con i commissari, in modo da poter poi procedere con "progetti essenziali per il proseguimento della Concessione, come l’urgente definizione del Regolamento di Controllo di Gestione; la realizzazione dei nuovi centri di raccolta; il piano di acquisto di attrezzature informatizzate ad accesso controllato, necessario per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata e per il passaggio alla tariffazione puntuale". 

Fermo no, invece, alla risoluzione del contratto con Sei Toscana: "In coerenza con quanto affermato sull’auspicato ripristino di un effettivo controllo pubblico sul gestore Unico, che presuppone l’individuazione di soggetti disponibili a importanti investimenti di risorse finanziarie e manageriali, è necessario che in questa fase sia garantita continuità alla Concessione, soprassedendo dalle ventilate ipotesi di una risoluzione unilaterale del contratto" Per Ato, rescindere il contratto è una ipotesi con serie controindicazioni: "Ad esempio, l’inevitabile pregiudizio sulla continuità del servizio di raccolta rifiuti da assicurare quotidianamente alla comunità locali; i seri contraccolpi finanziari sui gestori degli impianti d’ambito, con gravi ripercussioni sulla funzionalità degli impianti di trattamento e smaltimento; le pesanti penali, a carico dei Comuni, che si rischierebbe di essere condannati a pagare; il blocco per almeno un triennio di ogni intervento in corso per l’improcrastinabile aumento della percentuale di raccolta differenziata, la più bassa tra tutti gli ambiti toscani". 

"Resta inteso – conclude l'Autorià – che qualora ad esito del procedimento penale in corso si dovesse pervenire ad una condanna di SEI Toscana per responsabilità amministrativa ai sensi del Dlgs 231/2002, con sanzioni che le inibissero la gestione della Concessione, allora l’Autorità non mancherà di intervenire prontamente per attivare possibili soluzioni alternative, che allora dovrebbero essere auspicabilmente concordate con una rinnovata compagine sociale ad effettivo controllo pubblico". 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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