25, Aprile, 2024

Bekaert, Di Maio: “Impegnato a riportare l’azienda al tavolo di confronto”. Mugnai (FI): “Zero soluzioni e mille spot”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Stamani alla Camera l’informativa del Mise sulle crisi industriali, anche sul capitolo Bekaert, richiesto dal Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera Stefano Mugnai, che critica fortemente le parole del Ministro Luigi Di Maio

Informativa in Parlamento, oggi, da parte del Ministro all'economia Luigi Di Maio, sulle cirisi aziendali e la vicenda Bekaert. “C’è massima attenzione – ha detto – da parte di questo governo su questa delicatissima vicenda. Una multinazionale belga che ha deciso di chiudere senza preavviso lo stabilimento di Figline per delocalizzare in Romania. Alla luce della chiusura da parte dei vertici dell’azienda a trovare una soluzione che possa salvare ben 318 lavoratori diretti e circa 100 dell'indotto, è stata già presentata una interrogazione alla Commissione Europea affinché venga fatta chiarezza su eventuali violazioni delle direttive dell’Unione Europea da parte della Bekaert, e per capire quali siano le azioni concrete che la Commissione intende portare avanti per risolvere il problema delle delocalizzazioni selvagge e dei paradisi fiscali presenti in Europa che attraggono queste aziende".

"Durante l’incontro con l’azienda al Mise – ha aggiunto Di Maio – si è registrata una totale mancanza di disponibilità, e aggiungerei di umanità, da parte di queste persone, che hanno detto no a qualsiasi possibilità di rimediare al al situazione e  salvare il futuro è la vita di queste famiglie. Mi chiedo che senso abbia fare impresa in questo modo, senza un briciolo di responsabilità sociale, senza un minimo pensiero alal comunità in cui l’azienda si inserisce, appropriandosi di conoscenze dei lavoratori per trasferirle altrove".

"Il loro intento evidentemente era di ingannare i lavoratori e le loro famiglie mentre trasferivano il loro sapere all’estero. Per questo dossier specifico – ha concluso il Ministro – sono impegnato personalmente a dialogare ancora con i vertici della Bekaert e con l’azienda che commissiona, per riuscire a riportarli al tavolo e far capire che questa procedura va sospesa per trovare una soluzione”.

Il video (intervento su Bekaert dal minuto 8:17)

 

Ma il Vicecapogruppo di Forza Italia onorevole Stefano Mugnai ha replicato duramente al Ministro: "Nella sua informativa, ministro Di Maio, per la vertenza Bekaert si registrano zero soluzioni e tanti spot. Intanto in Valdarno, con i 318 licenziamenti annunciati dalla multinazionale belga, rischia di aprirsi un’autentica questione sociale".

Mugnai invocava da parte del Governo "iniziative sollecite e decise e coinvolgimento di Pirelli, ovvero la vecchia proprietà", ma il Vicecapogruppo azzurro si dice insoddisfatto dell'informativa: "A seguito della chiusura dello stabilimento Bekaert, con la perdita di 318 posti di lavoro, la Toscana – ha ricordato Mugnai – rischia un impatto devastante, senza tener conto degli ulteriori condizionamenti negativi sul tessuto imprenditoriale locale. L’età media dei lavoratori coinvolti è sui 50 anni: troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per trovare nuove occupazioni. Si tratta di un’età critica, in cui diventa quasi impossibile ricollocarsi. E la questione diventa anche e soprattutto sociale". 

"Affrontare le crisi aziendali – ha concluso Mugnai – non significa, come ha più volte detto il ministro, affermare soltanto di stare vicino ai più deboli. Significa implementare politiche industriali capaci di sviluppare nuove iniziative imprenditoriali e, soprattutto, fare in modo che nuovi soggetti di caratura internazionale guardino o tornino a guardare al nostro Paese. L’assistenzialismo non tutela la dignità. E’ invece il valore del lavoro la vera espressione della dignità dell’uomo. Nessuna soluzione per i 318 dipendenti di Figline. Nessuna risposta concreta. Caro Ministro, la campagna elettorale è finita da un pezzo. Ha su di sé, di fatto, le deleghe di sei ministeri. La ‘plancia di comando’ è a sua disposizione. Adesso deve governare, lo faccia, con la responsabilità del ruolo". 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati