24, Aprile, 2024

Autobus e treni, Ceccarelli scrive ai Dirigenti scolastici: “Servono proposte nuove”. Poi replica a Chiassai

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Lettera dell’assessore regionale ai trasporti ai presidi degli istituti scolastici: il tema è quello del trasporto pubblico locale, e di come si possa riorganizzare per settembre nel rispetto delle norme anti-covid. Poi arriva la replica all’attacco di Chiassai e Scapecchi

Una lettera ai Dirigenti scolastici e al Direttore dell'Ufficio scolastico regionale, per individuare un percorso che possa affrontare e gestire le criticità che si avranno per il trasporto pubblico con l’inizio dell’anno scolastico. A un mese esatto dall’inizio dell’anno scolastico, l’assessore regionale a infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli invita i presidi a offrire un contributo di "proposte organizzative per fronteggiare le possibili difficoltà che si potranno avere nel trasporto degli studenti, alla luce delle disposizioni sul distanziamento in vigore attualmente".

Il nodo degli autobus del trasporto pubblico locale, così come quello dei treni, è decisivo infatti in vista del rientro sui banchi a settembre. "Il desiderio – spiega Ceccarelli – è di vivere l’inizio della scuola come un momento di grande e progressivo ritorno alla normalità, ma c'è una situazione oggettiva che alimenta preoccupazioni: il Dpcm dello scorso 7 Agosto, in vigore fino al prossimo 7 settembre, dispone  ancora il distanziamento di un metro come regola base anche per la capienza dei mezzi di trasporto, salvo le eccezioni che comunque, pur con le più variegate interpretazioni, non consentono di andare oltre il 50/60% dei posti disponibili".

"A queste condizioni – evidenzia l’assessore – il sistema del trasporto pubblico, per quanto potenziato, non sarebbe in grado di garantire la risposta ad una domanda di servizio che abbia le dimensioni e le caratteristiche di quella degli anni precedenti". Da qui la richiesta di proposte al mondo della scuola: "Serve un modello organizzativo nuovo, che tenga tra le priorità assolute il tema della mobilità degli studenti e dei lavoratori del settore. Occorre immaginare orari nuovi e diversificati, iniziative delle singole scuole per  stimolare gli studenti, dove possibile, ad utilizzare forme di mobilità sostenibile e alternativa; o, ancora, orari di apertura degli edifici scolastici anticipati, per dare alle famiglie la possibilità di organizzare forme di mobilità che possano contemperare le necessità dei genitori e dei figli". 

Ceccarelli auspica che possano essere individuate anche altre iniziative che il mondo della scuola ritenga opportune per evitare che il sistema del trasporto pubblico si trovi a dover affrontare picchi di domanda ai quale non sarebbe in grado di dare risposta. "Naturalmente – continua l’assessore – queste riflessioni sono lo specchio della situazione attuale, una situazione che, di qui ad allora, potrebbe mutare. Una situazione sulla quale la Toscana sta lavorando e per cui occorre non perdere un solo giorno".

Ceccarelli non ha mancato neanche di replicare alle dure accuse arrivate da presidente e vicepresidente della Provincia di Arezzo, Chiassai e Scapecchi, su questo tema: "Se la Presidente della Provincia d Arezzo non sa neanche quali sono le competenze che ha il suo ente farebbe bene a dimettersi. La Regione ha l'onere di garantire la sostenibilità economica, ma l'organizzazione dei servizi di tpl sui territori, e quindi anche del trasporto scolastico, spetta innanzitutto alle Province. Oltretutto, visto che la Presidente della Provincia si gloria di essere Vice Presidente dell'Unione delle Province Italiane, non dovrebbe avere bisogno della Regione per dialogare con il Governo. Fare polemica politica con l'ente con cui dovrebbe lavorare in stretta sinergia per risolvere i problemi della gente in una difficile situazione di emergenza e senza fare alcuna proposta concreta si chiama sciacallaggio". 

"Per quanto riguarda le prossime elezioni regionali – conclude l'assessore – meglio stendere un velo pietoso visto che, nonostante il grande impegno profuso nel proporre il proprio nome, non è riuscita a trovare neanche una lista disposta a candidarla".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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