24, Aprile, 2024

Ascensori alla stazione ferroviaria, la Lega Nord: “Assurdo rimpallo di responsabilità tra Rfi e Comune”

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Mario Cinque, coordinatore della Lega Nord per il Valdarno fiorentino, punta il dito contro la fase di stallo nella vicenda degli ascensori per disabili alla stazione di Figline. “Lavori finiti da mesi ma l’impianto non è mai stato acceso, ne fanno le spese i portatori di handicap”

È diventato un motivo di scontro anche politico, lo stallo nella vicenda degli ascensori alla stazione di Figline. Ascensori già realizzati da Rfi, ma mai entrati in funzione: "Non sappiamo perché – aveva dichiarato in consiglio l'assessore Tilli – ma noi, come amministrazione, abbiamo firmato un protocollo per assumercene la gestione dal 1 gennaio 2017. Il compito di attivarli è comunque di Rfi". 

Oggi sul tema interviene il coordinatore della Lega Nord del Valdarno fiorentino, Mario Cinque. "Quella di Figline è una stazione utilizzata da 3000 viaggiatori ogni giorno, e Rete ferroviaria italiana ha investito una cifra consistente nell'ambito di un progetto mirato all'abbattimento delle barriere architettoniche. Circa 7 milioni di euro per il sottopasso, le pensiline e gli arredi e, a quanto mi risulta, 290.000 euro per la costruzione di due ascensori che avevano la funzione di facilitare l'accesso ai binari a tutti i passeggeri, soprattutto ai portatori di handicap".

"Lavori finiti già da mesi ma ascensori che sono stati lasciati in attesa, di cosa? Di un collaudo? Di un accordo per la manutenzione che nessuno accetta? Per poter accedere ai binari centrali – continua Mario Cinque – non c'è altra possibilità che inerpicarsi su due rampe di scalini inaccessibili a chi non può permetterselo. Come cittadino poco mi interessa di chi, Rfi o Comune, si debba accollare le spese di manutenzione che comunque, a quanto mi risulta, spetterebbero all'Amministrazione di Figline e Incisa".

"Come esponente della Lega Nord – conclude – non posso che sottolineare come, in un contesto nel quale la solidarietà viene concessa a 360° e sbandierata come indice di progresso e democrazia, una categoria che dovrebbe avere una corsia preferenziale e per la quale, tra l'altro, i lavori sono stati eseguiti, arrivi sempre dopo tutte le altre". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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