29, Marzo, 2024

Amore, fiducia, perdono: messaggi forti e anche commozione. L’abbraccio di papà Gianpietro ai 300 studenti valdarnesi

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Gianpietro Ghidini ha perso suo figlio cinque anni fa, oggi gira l’Italia per portare messaggi positivi ai ragazzi. Questa mattina ha incontrato gli studenti delle scuole superiori del Valdarno: un incontro emozionante, nel quale ha parlato di sé e della “rivoluzione RAPP”

Messaggi positivi, di fiducia negli altri e nel futuro; ma anche commozione per un dolore che sembra impossibile da superare. Tante emozioni questa mattina al Palazzetto dello Sport di Montevarchi per l'incontro tra Gianpietro Ghidini e gli studenti del liceo scientifico di Montevarchi e dell’Itis di San Giovanni, fortemente voluto dall'amministrazione comunale e dal vicesindaco Stefano Tassi.  

"Lasciami volare", è il motto con cui ppapà Gianpietro gira l'Italia, raccontando, come ha fatto ai trecento ragazzi valdarnesi, la sua storia, una storia di dolore a seguito della scomparsa di suo figlio Emanuele, ragazzo di 16 anni, avvenuta in una notte di novembre del 2013, dopo una serata in cui aveva consumato sostanze stupefacenti a una festa. Un dolore che questo padre, insieme a tutta la sua famiglia, ha saputo trasformare in un impegno a favore di tantissimi giovani, con cui in questi anni ha avuto il coraggio di venire in contatto.

 

“Voi giovani – ha deto stamattina, in un dialogo particolarmente toccante con gli studenti – ancora non siete incatenati come noi adulti ma rischiate di non condividere con la famiglia, gli amici, le vostre emozioni e i vostri pensieri,  ma con il vostro telefonino. Ecco: non sostituite mai la vostra vita privata con un telefonino. Scrivete voi la storia della vostra vita, riscoprite la gioia di una passeggiata con un amico. Ricordate che siamo qui in viaggio, in prestito, prima o poi ce ne andremo da qui. E ricordate che un telefonino non ti abbraccia mai".

Gianpietro Ghidini, 57 anni, racconta anche quel capitolo così doloroso della sua vita: "Il domani può essere troppo tardi, come è stato per me con Emanuele, mio figlio. Mi sono dimenticato, per il mio ego, di mio figlio. Contava la soddisfazione di essere uno che conta. E lì ti perdi, punti ad avere di più, e poi scopri di aver combattuto le battaglie sbagliate. Quante volte sono tornato a casa e i miei figli già dormivano". E ancora: "Emanuele dopo la sua morte mi ha salvato con un sogno che mi ha fatto capire cosa dovevo fare. Da allora giro l`Italia per raccontare i valori della vita. Questo è l`incontro numero 1174".

"Cerco ogni volta i piccoli miracoli di Emanuele, parlando con voi, ragazzi che tanto spesso provate la paura di deludere i vostri genitori, di aver fatto una cavolata e di non avere il coraggio di raccontarla. Sono spesso i sentimenti che voi giovani provate. Ma io vi dico che si può sbagliare, ma si deve avere il coraggio di chiedere aiuto", esorta papà Gianpietro davanti ai trecento studenti che lo ascoltano in silenzio. "Non perdete mai il vostro controllo, abbiate il coraggio di dire no a chi vi offre spinelli, droghe, alcool, sballo. Solo un pesce morto segue la corrente. Non si deve fare quello che fanno gli altri. Ma fare come fa il salmone, avere il coraggio di andare contro corrente. Ricordate che la peggiore schiavitù è quella in cui lo schiavo è felice di essere schiavo".

 

Poi ha parlato della sua rivoluzione, che ha chiamato 'rivoluzione RAPP'. "Esiste una strada che possiamo condividere, è la rivoluzione R.A.P.P. fatta di 4 lettere. La prima è R, che vuol dire ringrazia per ogni giorno che hai. La seconda è la A di amare, aiutare gli altri. Non pensare solo a te stesso. Non umiliare mai nessuno. Non voltare la testa dall`altra parte. Poi la P di prepararsi, che vuol dire studiare, leggere, è la cultura che ti insegna a pensare. L`ultima P vuol dire perdonare, ed è quella che ci apre la vita. Perdonare sé stessi e chi ci ha offesi. Non dobbiamo farci soffocare dall`odio perché l`unica energia è l`amore. Noi dobbiamo perdonare coloro che non sanno vivere il perdono. Perdona il tuo nemico perché tu meriti la pace". 

Dopo aver incontrato stamani gli studenti questa sera alle 21 papà Gianpietro sarà alla Ginestra Fabbrica della Conoscenza per incontrare i genitori. Attese tante persone e per questo motivo l`evento si svolgerà all'esterno nell'anfiteatro. Consigliato per questo di portare un maglione o una giacchetta per la serata.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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