17, Aprile, 2024

Affitti turistici, arrivano le prime registrazioni al portale regionale: in Valdarno aretino quasi 500 posti letto

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Dal primo marzo 2019, anche chi affitta a fini turistici la propria casa deve, entro 30 giorni, darne comunicazione: un fenomeno di cui finora non si avevano dati chiari. Ora iniziano ad arrivare le prime registrazioni

Sono 24.493, al 1 ottobre 2019, gli appartamenti affittati per locazioni turistiche brevi che si sono registrati sul portale regionale della Toscana, in base all'obbligo introdotto dal legge regionale (LR 86/2016) sul turismo. Dal primo marzo 2019, infatti, anche chi affitta a fini turistici un immobile, o una parte di esso, adibito a civile abitazione deve, entro 30 giorni, darne comunicazione indicando una serie di dati tra cui il numero degli alloggiati.

Si tratta di affitti nella formula tipo di AirBnb, un giro di cui finora non si aveva un quadro chiaro delle cifre. Queste prime registrazioni rappresentano dunque l'inizio di un percorso che consentirà di chiarire quale sia il giro turistico che si incardina nelle abitazioni private. Questo è l'unico adempimento richiesto a ogni locatore, cui viene assegnato un codice identificativo univoco. Il mancato rispetto comporta una sanzione che va dai 250 ai 1500 euro.

I dati relativi all'area turistica del Valdarno Aretino (quello fiorentino non rientra infatti nello stesso Ambito) parlano di 88 appartamenti registrati e 477 posti letto. Pochi rispetto ad aree come il Chianti, ma anche la Val d'Orcia o la Valdichiana. 

 

"Era necessario – commenta l'assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – conoscere meglio un fenomeno che in questi anni ha preso sempre più piede in Toscana pur non essendo ricompreso nelle statistiche ufficiali: bastava andare sui siti web nati in questi anni per rendersi conto che in Toscana si contavano decine di migliaia di annunci di case da affittare. Questo al netto dei b&b, affittacamere e case per ferie o altre strutture regolarmente autorizzate che seguivano la normativa e gli obblighi di comunicazione statistica e di pubblica sicurezza delle strutture ricettive. Un fenomeno quindi di prima grandezza che occorre conoscere per meglio programmare le politiche pubbliche di promozione ed i servizi. Il portale diventa uno strumento a servizio dei comuni per conoscere nel dettaglio i flussi turistici".

"Queste cifre – conclude Ciuoffo – danno la misura di un fenomeno esploso negli ultimi anni che segna un profondo mutamento dell'offerta turistica e delle abitudini dei viaggiatori quando vanno a programmare la propria vacanza. La mancanza di dati sulle locazioni turistiche costituiva un grave vulnus per gli amministratori pubblici, adesso possiamo contare su un ulteriore strumento per lo sviluppo di un settore così importante. Il Governo sta affrontando il tema del codice identificativo: abbiamo chiesto che venga introdotto l'obbligo di abbinare il Codice Identificativo all'inserzione che promuove l'alloggio in ogni sito o altra comunicazione. Auspico inoltre che il Governo emani al più presto il regolamento previsto dall'articolo 4 del decreto legislativo 50 del 2017 per definire la soglia oltre la quale si svolga attività imprenditoriale in caso di locazione turistica di non modica entità e per poter quindi equiparare ogni attività di impresa alla stesse regole".

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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