19, Aprile, 2024

“A scuola con Salim”: storia di un bambino speciale e di un esempio virtuoso di inclusione scolastica

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Salim, 12 anni, è un bambino con un disturbo dello spettro autistico: ma la sua esperienza alla scuola primaria è stata straordinaria, per sé stesso ma anche per i compagni e gli insegnanti. Tanto che questa storia è diventata un libro, presentato alla scuola di Matassino: “Con il linguaggio del cuore abbiamo aperto un canale nuovo, e Salim con noi è stato felice”, raccontano Anna Torchia e Ilaria Giachi, che sono state sue insegnanti

Oggi Salim ha 12 anni, e frequenta la scuola secondaria di primo grado. Ma i suoi cinque anni alla primaria Cavicchi di Figline sono stati speciali, per lui e per chi era accanto a lui. Una sfida, per un bambino con un disturbo dello spettro autistico, che faceva fatica anche solo a parlare con gli altri. Oggi, invece, sorride e abbraccia i suoi compagni ma soprattutto le sue insegnanti, che in questi cinque anni hanno portato avanti un percorso di inclusione scolastico che, in qualche modo, è diventato molto di più, un cammino di vita: "È stato il cuore, il nostro vero canale di comunicazione con Salim. Piano piano la sua diagnosi è passata in secondo piano", raccontano Anna Torchia e Ilaria Giachi, rispettivamente l'insegnante di sostegno e quella della classe, che insieme a Luigi Vannini hanno scritto il libro "A scuola con Salim". 

 

E così sono successe cose speciali, in questi cinque anni. I suoi compagni hanno condiviso con Salim momenti di gioco e comunicazione forse insperati, solo qualche tempo prima; e lui ha tirato fuori le sue potenzialità, le sue grandi qualità, come una grande abilità matematica e una passione speciale per la musica. "E soprattutto, è stato felice, e lo ha detto", sottolineano le insegnanti. Si racconta di questo e di molto altro, nel libro che è stato presentato alla scuola media di Matassino, in un evento particolarmente partecipato. 

 

"Raccontiamo un'esperienza straordinaria, emozionante, del cuore – hanno ribadito gli autori Anna Torchia, Ilaria Giachi e Luigi Vannini – ma la storia di Salim deve essere un punto di partenza, non di arrivo. Pensiamo possa essere un esempio per tante altre realtà e tante altre persone: questo libro non è un manuale, ma un racconto che può stimolare riflessioni e magare aiutare chi, nel mondo della scuola, si ritrova in queste situazioni. Non vogliamo insegnare: proponiamo soltanto una visione della scuola, da dentro la scuola, e raccontata attraverso un percorso che ha portato Salim ad essere felice. E il canale che ci ha portato a questo, tutti, è stato quello del cuore". 

 

Un esempio di buona pratica di inclusione scolastica: così hanno presentato questa esperienza la Dirigente scolastica, Barbara Bucciolini, l'Ispettore dell'Ufficio scolastico regionale Luca Salvini, e la responsabile di Usr Toscana per l'inclusione, Cristina Benvenuti. "Parlarne significa anche promuovere questi buoni esempi, in modo che sia più facile per il mondo della scuola conoscere casi positivi di inclusione, e magari trovare spunti importanti per affrontare positivamente queste situazioni". 

 

Alla presentazione del volume, oltre alla sindaca di Figline e Incisa Giulia Mugnai, presenti fra gli altri Lucia Maddii, tutor coordinatore Scienze della Formazione Firenze, Ariela Argini, neuropsichiatra infantile Usl Centro Toscana, accanto al protagonista del libro, Salim, insieme alla sua famiglia.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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